venerdì, Luglio 4

Italia, prima il boato poi il terremoto

Italia, prima il boato poi il terremoto

Tra le 9:00 e le 9:13 del mattino, accade qualcosa di quasi impercettibile ma profondamente significativo. La luce cambia qualità, le ombre si fanno più nette e si accorciano, e tutta la città sembra attraversata da una trasformazione silenziosa ma tangibile.

In quel breve lasso di tempo, la metropoli partenopea si scuote dal torpore notturno: il profumo intenso del caffè si mescola al vociare dei passanti, al rombo delle automobili e al fruscio dei quotidiani sfogliati nelle edicole. È proprio in quegli attimi che qualcosa, sotto i piedi dei napoletani, inizia a muoversi.

Una vibrazione che attraversa la città

Non si tratta di un semplice risveglio urbano. È qualcosa di più profondo, di più istintivo. Una vibrazione lieve ma decisa attraversa il suolo, si insinua nei palazzi, percorre le strade, risale lungo le gambe e si ferma nello stomaco. Non tutti se ne accorgono subito. Alcuni si bloccano per un istante, altri alzano lo sguardo cercando risposte. Ma molti continuano la loro routine, inconsapevoli della natura di quel battito sotterraneo che si propaga nell’aria come un’eco sospesa.

Questa volta il fenomeno è stato più chiaro: una scossa sismica, di magnitudo 2.0, ha colpito l’area dei Campi Flegrei, e in particolare la zona della Solfatara, un cratere vulcanico attivo situato tra Pozzuoli e Napoli. L’evento si è verificato a una profondità di circa due chilometri, e il suo epicentro è stato localizzato in un’area da tempo sotto osservazione.

Una prima scossa alle 7:27: il preludio

Prima della scossa delle 9:13, un altro lieve tremore era stato avvertito intorno alle 7:27 del mattino. In quel momento, chi dormiva nella parte occidentale della città è stato bruscamente svegliato da una sensazione di disagio, quasi come se il suolo avesse cambiato ritmo. Il fenomeno, meno intenso ma comunque percepibile, ha spinto molte persone ad affacciarsi alle finestre, a domandarsi se fossero stati solo loro a sentirlo. In breve, la città ha ripreso il controllo della quotidianità, ma la tensione è rimasta latente, in attesa di ulteriori segnali.

Le autorità confermano: epicentro nella Solfatara

Quando, poco dopo le nove, la seconda scossa ha colpito con maggiore intensità, i sismografi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) hanno registrato con precisione l’evento: due chilometri di profondità, epicentro nella zona della Solfatara. Le autorità locali, tra cui il Comune di Pozzuoli, hanno rapidamente diffuso un avviso pubblico per informare la cittadinanza. È stato specificato che la scossa avrebbe potuto essere accompagnata da un suono profondo e cupo, un boato distintamente percepibile dai residenti più vicini.

Nel comunicato, si invitano i cittadini che avessero bisogno di assistenza a contattare i numeri della Protezione Civile o della Polizia Municipale. Una misura precauzionale, ma importante per mantenere la calma e fornire supporto in caso di necessità.

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