venerdì, Agosto 8

Autopsia su Simona Cinà: “Nessun problema cardiaco, si ipotizza l’annegamento”

Simona Cinà, l’autopsia conferma: “Ipotesi annegamento, esclusi problemi cardiaci”

Simona Cinà

, la giovane pallavolista di Capaci trovata priva di vita in una piscina a Bagheria durante una festa di laurea, potrebbe essere morta per annegamento. È quanto emerge dai primi risultati dell’autopsia, secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano.

Il corpo della ragazza è stato ritrovato da alcuni giovani presenti alla festa, i quali hanno immediatamente tentato di soccorrerla, purtroppo senza successo.

Acqua nei polmoni e nessun infarto: le ipotesi

Secondo ulteriori elementi emersi dall’autopsia, nei polmoni di Simona sarebbe stata trovata acqua, confermando l’ipotesi dell’annegamento. Il medico legale avrebbe escluso anche un infarto o patologie congenite. Rimane però non chiarito l’orario del decesso, dettaglio fondamentale per ricostruire con precisione gli ultimi istanti della 20enne.

Tra le ipotesi investigative vi è quella di un malore improvviso o di una possibile assunzione involontaria di droga o alcol, che potrebbe aver provocato lo svenimento e la conseguente caduta in acqua. Saranno quindi decisivi gli esiti degli esami tossicologici, attualmente in corso.

Il mistero della morte: “Era una nuotatrice provetta”

Per la famiglia di Simona – i genitori, la sorella gemella e un fratello maggiore – resta inspiegabile come una ragazza sportiva, abituata a frequentare piscine e a sottoporsi a visite mediche per l’attività agonistica, possa essere annegata in una vasca di piccole dimensioni.

“Stava bene, non aveva problemi di salute”, hanno dichiarato ai carabinieri di Bagheria, che stanno conducendo le indagini. La giovane era in possesso di tutti i certificati medici necessari per la pratica sportiva e partecipava regolarmente a competizioni di pallavolo.

La Procura apre un fascicolo per omicidio colposo

Continua a leggere per scoprire maggiori dettagli.