Italia. Scossa di terremoto poco fa, la zona colpita
La terra torna a tremare nel Sud Italia, precisamente in Calabria, dove nella serata si sono verificate due scosse di terremoto a distanza di pochi minuti l’una dall’altra.
L’episodio, sebbene non abbia causato danni, ha generato forte apprensione tra gli abitanti dell’area interessata, che hanno subito raccontato le proprie sensazioni sui social network.
Due scosse in meno di un’ora
Secondo quanto comunicato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), la prima scossa si è verificata alle 19:39 con una magnitudo di 2.9, a una profondità di circa 15 chilometri. L’epicentro è stato individuato nel territorio metropolitano di Reggio Calabria, precisamente nella località di Gambarie, nel comune di Santo Stefano d’Aspromonte.
La seconda scossa è arrivata poco dopo, alle 20:19, con una magnitudo leggermente inferiore, 2.3, e a una profondità di 16 chilometri. Nonostante i valori relativamente contenuti, entrambe le vibrazioni sono state percepite distintamente da migliaia di persone, in particolare nei centri abitati della zona montuosa dell’Aspromonte, ma anche lungo alcuni tratti della costa tirrenica reggina.
La reazione dei cittadini: letti che tremano e finestre che oscillano
Appena le scosse si sono verificate, i social si sono riempiti di segnalazioni da parte degli abitanti. Molti hanno raccontato di aver sentito le finestre vibrare e i letti oscillare, mentre altri hanno riferito che alcuni oggetti sono caduti dagli scaffali.
“Ho sentito un boato, poi il pavimento ha iniziato a vibrare”, scrive un utente su Facebook. Un altro, residente a pochi chilometri da Gambarie, racconta: “È stato un movimento breve ma intenso, ci siamo spaventati tutti”.
Su X (ex Twitter) centinaia di messaggi sono comparsi in pochi minuti, con domande e richieste di conferma: “Qualcuno ha avvertito il terremoto?” oppure “Sembrava vicinissimo, scossa fortissima”.
Questa immediata reazione online dimostra quanto gli eventi sismici, anche di modesta entità, creino sempre forte apprensione in una regione che, storicamente, è considerata una delle più esposte al rischio terremoti in Italia.
Nessun danno, ma tanta paura
Fortunatamente, le due scosse registrate non hanno provocato danni a persone o edifici. Tuttavia, la paura si è diffusa rapidamente tra i cittadini, soprattutto perché si sono verificate in sequenza ravvicinata. Il fatto che il fenomeno si sia ripetuto in un arco di tempo così breve ha aumentato l’ansia, spingendo molte famiglie a scendere in strada o a cercare ulteriori informazioni presso fonti ufficiali.
La Protezione Civile ha subito avviato il monitoraggio dell’area, in costante contatto con le amministrazioni locali, mentre l’INGV ha raccolto i dati sismici per analizzare con precisione le caratteristiche del fenomeno.
Il ruolo dell’INGV e della Protezione Civile
In situazioni come questa, l’INGV rappresenta il punto di riferimento scientifico principale. Le sue rilevazioni permettono di comprendere la magnitudo, la profondità ipocentrale e la localizzazione esatta dell’evento. In parallelo, la Protezione Civile verifica l’eventuale presenza di criticità sul territorio, pronta a intervenire se si dovessero registrare conseguenze più gravi.
Al momento non ci sono segnalazioni di danni a strutture o infrastrutture, ma le verifiche proseguiranno nelle prossime ore. La popolazione è stata invitata a mantenere la calma, pur rimanendo vigile.
Calabria e rischio sismico: una terra fragile
La Calabria è una delle regioni italiane più esposte al rischio sismico. La sua posizione geologica, tra la placca africana e quella euroasiatica, la rende un’area dove i movimenti tellurici sono relativamente frequenti.
Nella storia, il territorio calabrese è stato colpito da terremoti devastanti, come quello del 1908 a Reggio Calabria e Messina, che causò migliaia di vittime e distrusse intere città. Anche se gli eventi registrati ieri sono stati di bassa intensità, ogni scossa viene percepita con particolare preoccupazione dagli abitanti, consapevoli della vulnerabilità del territorio.