venerdì, Settembre 12

Von der Leyen nel mirino: mozione di censura al Parlamento europeo, cosa succede

La prima volta nella storia dell’Eurocamera

Per la prima volta nella storia del Parlamento europeo è stata depositata una mozione di censura contro l’intera Commissione guidata da Ursula von der Leyen. A guidare l’iniziativa è stato il gruppo The Left, che comprende anche Sinistra Italiana e Movimento 5 Stelle, dopo aver raccolto le 72 firme necessarie per aprire formalmente il procedimento.

Le accuse alla Commissione

I promotori denunciano gravi mancanze di trasparenza e responsabilità nella gestione dei principali dossier europei. Tra i capi d’accusa figurano la firma di accordi commerciali come quello con il Mercosur e l’intesa UE-USA, ritenuti dannosi e approvati «senza mandato democratico». Contestata anche l’assenza di una risposta efficace alle violazioni del diritto internazionale da parte di Israele a Gaza e il ridimensionamento delle politiche climatiche e sociali in favore di interessi industriali.

Chi ha firmato la mozione

Oltre ai 46 eurodeputati della Sinistra, la mozione è stata sottoscritta anche da diversi esponenti dei Verdi – tra cui alcuni italiani –, da indipendenti come i tedeschi di Bsw, gli slovacchi di Smer e lo youtuber cipriota Fidias. A sorpresa, tra i firmatari c’è anche un socialista, l’irlandese Aodhán Ó Ríordáin. In conferenza stampa, Manon Aubry (copresidente di The Left) ha accusato von der Leyen di aver «rifiutato sanzioni severe contro il genocidio a Gaza, imposto austerità ai cittadini europei e abbandonato la transizione ecologica».

I precedenti e il valore politico

Nella storia dell’Unione Europea non sono mancati tentativi di sfiducia, ma solo nel 1999, sotto la presidenza di Jacques Santer, le accuse di clientelismo e cattiva gestione portarono alle dimissioni dell’intero Collegio dei Commissari. Successivi tentativi – durante le presidenze di Prodi, Barroso e Juncker – non hanno mai superato la soglia minima di firme.

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