sabato, Settembre 13

Rai sotto shock, la notizia che cambia tutto su Sigfrido Ranucci: “Non è possibile!”

 

 

La Rai si trova al centro di un vero e proprio terremoto mediatico. Una notizia inattesa sta scuotendo i corridoi di Viale Mazzini e riguarda uno dei volti simbolo del giornalismo d’inchiesta: Sigfrido Ranucci. Secondo indiscrezioni sempre più insistenti, il conduttore di Report sarebbe pronto a lasciare la tv pubblica per approdare a La7, rete che negli ultimi anni si è affermata come polo alternativo per il giornalismo indipendente e d’approfondimento.

Se la notizia dovesse essere confermata, si tratterebbe di un cambiamento epocale non solo per la Rai, ma anche per l’intero panorama televisivo italiano.

Le indiscrezioni e i primi contatti con La7

L’agenzia LaPresse ha diffuso nelle ultime ore un’indiscrezione che ha già acceso i riflettori: Ranucci avrebbe avviato trattative avanzate con La7 per la realizzazione di un nuovo programma d’inchiesta..

La stima reciproca tra il giornalista e Urbano Cairo, patron della rete, non è mai stata un segreto. Cairo avrebbe più volte espresso pubblicamente apprezzamento per la professionalità e il coraggio del conduttore di Report. Proprio questa vicinanza di vedute potrebbe aver favorito l’inizio di un dialogo che ora sembra essere arrivato a un punto cruciale.

Secondo fonti vicine al dossier, il primo incontro ufficiale tra i due sarebbe avvenuto il 1° giugno al Quirinale, durante le celebrazioni per la Festa della Repubblica. Da quel momento, i contatti si sarebbero intensificati, fino a ipotizzare una possibile firma definitiva entro la fine di settembre.

Il nodo del marchio “Report” e il nuovo programma

Uno degli aspetti più discussi riguarda l’eventuale trasferimento del format. Infatti, il marchio Report è di proprietà esclusiva della Rai e, in caso di addio, Ranucci non potrebbe portarlo con sé.

Tuttavia, ciò non impedirebbe la creazione di un nuovo programma con le stesse caratteristiche: indagini approfondite, inchieste su temi scottanti, e lo stile diretto che ha reso celebre il giornalista. L’ipotesi è quella di adottare un titolo differente ma con un taglio editoriale simile.

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