Roberto Vannacci a Pontida: il Vicesegretario della Lega in prima linea
Durante il raduno annuale della Lega a Pontida, il vicesegretario del partito, Roberto Vannacci, ha ricevuto un’accoglienza calorosa da parte dei giovani militanti. La manifestazione, che ha visto la partecipazione di numerosi sostenitori, ha offerto a Vannacci l’opportunità di esprimere le sue opinioni su temi di rilevanza politica e sociale.
Con cori e applausi, i giovani leghisti hanno dimostrato il loro sostegno, sottolineando l’importanza della figura di Vannacci all’interno del partito.
Un messaggio forte e chiaro
All’arrivo sul palco, Vannacci ha esordito con una frase che ha catturato l’attenzione dei presenti:
“C’è solo un generale“.
Questo richiamo alla sua figura di leader ha fatto eco tra i sostenitori, che hanno risposto con entusiasmo. Vannacci ha poi parlato di Charlie Kirk, un noto attivista americano, affermando:
“Tutti noi siamo come Charlie Kirk e ne porteremo l’eredità nel sangue e nelle vene”.
Vannacci ha affrontato anche il tema della violenza, dichiarando:
“Chi ha sparato non era un pazzo, ma un assassino e un violento. Purtroppo qualcuno ha giustificato questo omicidio”.
Questa affermazione ha suscitato reazioni tra i presenti, evidenziando la necessità di una riflessione profonda su come la società affronta tali temi. La sua posizione chiara e diretta ha messo in luce la volontà di prendere una posizione netta contro ogni forma di giustificazione della violenza.
Il futuro politico di Vannacci
In risposta a domande riguardanti le sue aspirazioni politiche, Vannacci ha affermato:
“Aspiro a continuare a fare il mio lavoro, che è quello di europarlamentare, al meglio delle mie possibilità”.
Con queste parole, ha voluto chiarire che il suo obiettivo principale rimane il servizio ai cittadini che lo hanno eletto, sottolineando il suo impegno verso i 563mila elettori che lo hanno sostenuto. Ha aggiunto:
“Nella Lega chiunque porta il meglio di sé. Io vannaccizzo, Fontana fontanizza, Romeo romeizza e faremo la Lega grande”.
La questione Ilaria Salis
Un altro tema affrontato da Vannacci è stato quello dell’immunità parlamentare, in particolare riguardo al caso di Ilaria Salis. Rispondendo a una domanda, ha dichiarato:
“Mi auguro che i nostri rappresentanti in Commissione votino per toglierle l’immunità che non è assolutamente giustificata”.
Vannacci ha spiegato che l’immunità parlamentare dovrebbe coprire solo le attività legate al mandato, e non comportamenti illeciti al di fuori di esso.
“Se vado al bar e rubo non godo dell’immunità parlamentare”,
ha affermato, chiarendo la sua posizione.
Le polemiche interne alla Lega
Vannacci ha anche affrontato le critiche riguardanti la sua figura all’interno del partito, rispondendo a chi vede la ‘vannaccizzazione’ come un problema. “Non mi risulta”, ha detto, sottolineando che le polemiche sono state amplificate dai media. Ha aggiunto:
“Io normalmente quando ho un problema con quella persona, mi rivolgo a quella persona, non mi rivolgo alla stampa”.
Contestazioni e reazioni dei giovani leghisti
Nonostante l’accoglienza calorosa, Vannacci ha dovuto affrontare anche contestazioni da parte di un gruppo di giovani leghisti.
“Vannacci è un moderato noi no, noi no”, hanno intonato, evidenziando le divergenze di opinione all’interno del partito. Queste contestazioni sono state accompagnate da affermazioni forti e provocatorie, come:
“Basta con questo buonismo che ha rotto i cog….i”.
Tali affermazioni hanno messo in luce le tensioni interne e le diverse visioni politiche che coesistono all’interno della Lega.
Immigrazione e rimpatri
Un tema centrale del discorso di Vannacci è stato quello dell’immigrazione. Ha affermato che “gli immigrati clandestini devono essere remigrati nei loro Paesi”, proponendo una linea dura contro l’immigrazione irregolare. Questa posizione ha trovato consenso tra i giovani presenti, che hanno espresso il loro desiderio di una gestione più severa del fenomeno migratorio. “Se loro usano l’arma del woke e dell’immigrazione clandestina, col c…. che si prenderanno il nostro Paese”, ha concluso uno dei giovani, evidenziando la determinazione a difendere i confini nazionali.