lunedì, Ottobre 20

Marina Berlusconi: “Big tech gente che se ne frega”, la lettera è durissima

In un contesto in cui il panorama tecnologico è in continua evoluzione, le parole di Marina Berlusconi, presidente di Fininvest e Mondadori, risuonano come un campanello d’allarme. In una lettera pubblicata sul Corriere della Sera, Berlusconi affronta le sfide e le opportunità che la rivoluzione digitale porta con sé, sottolineando l’importanza di un mercato che rispetti regole chiare e giuste.

Le Big Tech e il loro potere economico

Marina Berlusconi

evidenzia come le cinque principali aziende tecnologiche, ovvero Nvidia, Microsoft, Apple, Alphabet e Amazon, abbiano superato il prodotto interno lordo (PIL) dell’intera area euro. Questo dato non è solo un indicatore economico, ma rappresenta anche un segnale di allerta.

“Ridurre tutto ai valori economici non basta”, afferma Berlusconi, sottolineando che il potere di queste aziende va ben oltre il mero aspetto finanziario. “È un potere che rifiuta le regole, cioè la base di qualsiasi società davvero funzionante”.

Questa mancanza di regolamentazione è particolarmente preoccupante per gli editori tradizionali, che si trovano a competere in un ambiente dove le piattaforme digitali dominano il mercato pubblicitario.

Infatti, quasi due terzi della pubblicità globale è assorbita dai colossi della Silicon Valley, mentre gli editori tradizionali continuano a rispettare le leggi e a tutelare i diritti d’autore.

“Noi editori tradizionali paghiamo le tasse, rispettiamo le leggi, tuteliamo il diritto d’autore e i posti di lavoro”,

afferma Berlusconi, evidenziando la disparità di trattamento tra le due categorie.

Il digital package e la concorrenza sleale

In questo contesto, Berlusconi accoglie con favore il Digital Package varato dall’Unione Europea, che mira a proteggere gli utenti delle piattaforme digitali.

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