«Io non voglio che ritirino le querele contro di me, io voglio vincere sul campo, non per assenza di giocatori». Così Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore di Report, ha commentato le numerose azioni legali intentate da esponenti politici nei suoi confronti. Le parole arrivano pochi giorni dopo il gravissimo attentato che ha colpito la sua auto e quella della figlia, distrutte da una bomba rudimentale davanti alla loro abitazione.
L’intervento di Ranucci è arrivato durante la sua partecipazione all’Assemblea dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm), dove ha affrontato con toni diretti il tema delle querele bavaglio e della responsabilità dei politici nei confronti della libertà di stampa.
“Chi querela sapendo di mentire deve pagare”
Ranucci ha risposto indirettamente alle proposte, avanzate da alcuni politici come Francesco Storace, di ritirare le querele nei suoi confronti dopo l’attentato: «Non voglio che ritirino le querele contro di me, ma vorrei che se un politico denuncia un giornalista sapendo che quello che il giornalista ha detto è vero, poi paghi. E paghi anche salato».
Il giornalista di Report ha sottolineato che la questione non riguarda solo la sua vicenda personale, ma un principio di giustizia: “Bisogna smettere di usare le querele come arma per intimidire la stampa”. Le sue parole arrivano in un momento di forte attenzione pubblica dopo l’attacco di pochi giorni fa, che ha sollevato l’indignazione del mondo politico, giornalistico e civile.



















