È una notte storica per la politica americana. Zohran Mamdani, 34 anni, democratico di origini ugandesi e musulmano praticante, è stato eletto nuovo sindaco di New York. Si tratta del primo musulmano nella storia della città a conquistare la guida della Grande Mela, in un’elezione caratterizzata da un’affluenza record che non si vedeva dal 1969.
Un voto record e una sfida a tre
Oltre due milioni di newyorkesi si sono recati alle urne per scegliere tra tre candidati:
- Zohran Mamdani, rappresentante dell’ala progressista del Partito Democratico;
- Andrew Cuomo, ex governatore dello Stato di New York, riciclatosi come indipendente;
- Curtis Sliwa, leader repubblicano e fondatore dei Guardian Angels.
Con il 75% delle schede scrutinate, Mamdani ha ottenuto un vantaggio di nove punti percentuali sul suo principale sfidante Cuomo, una distanza sufficiente per i network americani come MSNBC e CNN per dichiararne la vittoria.
Trump attacca: “Abbiamo perso perché non ero sulla scheda”
La sconfitta repubblicana ha provocato la reazione immediata del presidente Donald Trump, che su Truth Social ha attribuito la débâcle al proprio mancato coinvolgimento nel voto:
“Il fatto che non fossi sulla scheda e lo shutdown sono stati i due motivi per cui i repubblicani hanno perso.”
Le parole di Trump fanno seguito alla sua dichiarazione della vigilia, quando aveva lanciato un appello agli elettori ebrei newyorkesi invitandoli a “non votare Mamdani”, definendolo “un uomo che odia gli ebrei”.



















