Il dibattito sulla patrimoniale torna a incendiare il confronto politico. La premier Giorgia Meloni ha voluto rassicurare gli elettori dichiarando che, sotto un governo di centrodestra, la patrimoniale «non vedrà mai la luce». Un messaggio diretto alla base conservatrice e una risposta alle pressioni della sinistra e della Cgil, che hanno rilanciato il tema in vista dello sciopero generale del 12 novembre.
Il riferimento arriva anche dalla vittoria del nuovo sindaco democratico di New York, Zohran Mamdani, che nei giorni scorsi ha parlato di aumenti fiscali per ricchi e grandi aziende. Una posizione che in Italia ha riacceso lo scontro politico.
La replica di Elly Schlein: governo accusato di aumentare le tasse

La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha risposto con durezza, ricordando come – nonostante le rassicurazioni della premier – «la pressione fiscale sia salita al 42,8%, il massimo degli ultimi dieci anni».
Secondo Schlein, la prossima manovra economica favorirebbe ancora una volta «i più ricchi, non il ceto medio impoverito», con interventi sull’Irpef giudicati insufficienti e ingiusti.
Conte si sfila: «La patrimoniale non è all’ordine del giorno»

Inaspettatamente, il leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte ha preso le distanze, raffreddando il fronte progressista. «Una patrimoniale non è all’ordine del giorno», ha dichiarato, lasciando così il PD e la Cgil soli nel sostegno alla misura.

















