mercoledì, Novembre 19

Botulino negli alimenti: raffica di ritiri in tutta Italia. Lotti, marchi, regioni e cosa rischiano i consumatori

Una nuova ondata di richiami alimentari sta interessando il mercato italiano, con segnalazioni ufficiali del Ministero della Salute che parlano di potenziale botulino, rischio microbiologico e allergeni non dichiarati. Una serie di prodotti molto diversi – dalle pizze surgelate alle creme spalmabili, passando per numerosi lotti di uova fresche – è stata ritirata in via precauzionale, generando preoccupazione tra consumatori e catene di distribuzione.

L’allerta non riguarda un singolo produttore né una singola categoria merceologica: si tratta di una raffica di richiami diffusi nell’arco di pochi giorni e collegati, in alcuni casi, a potenziali contaminazioni da Clostridium botulinum, uno dei batteri più pericolosi in assoluto.

Pizza e focaccia richiamate per sospetto botulino

I richiami più rilevanti riguardano pizze e focacce con salsiccia e friarielli, prodotti rispettivamente con i marchi Napoli Gran Gourmet e Acquaviva. Il problema, secondo il Ministero, deriva dalla possibile contaminazione dei friarielli sott’olio utilizzati come ingrediente.

I prodotti ritirati sono:

  • Pizza salsiccia e friarielli – Napoli Gran Gourmet
    Confezione 440 g – Lotto 29/09/2025 – Scadenza 29/03/2027
  • Focaccia salsiccia e friarielli – Acquaviva
    Confezione 420 g – Lotti 250624 e 250721 – Scadenze 24/09/2026 e 21/10/2026

Entrambi i prodotti sono stati realizzati da Vera Pizza Napoli Srl nello stabilimento di Montecorvino Pugliano (Salerno). Il richiamo è collegato a quello della settimana precedente che aveva coinvolto un lotto di friarielli a marchio Sapurè, segnalato per lo stesso rischio.

Crema spalmabile SZ Essezeta ritirata per allergeni non dichiarati

Nello stesso aggiornamento, catene come Coop, Mercatò, Il Gigante e Iper hanno comunicato il richiamo di un lotto di crema spalmabile alle nocciole e cacao senza zuccheri aggiunti a marchio SZ Essezeta. Il problema riguarda l’assenza dell’indicazione dell’allergene latte sull’etichetta del tappo.

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