Andrea Sempio, nuovamente al centro dell’attenzione mediatica per il caso dell’omicidio di Chiara Poggi, ha recentemente condiviso le sue riflessioni riguardo alla pressione e al disagio che le indagini hanno avuto sulla sua vita quotidiana.

Ospite della trasmissione “Cinque minuti”, Sempio ha rivelato di sentirsi “un po’ perseguitato” e ha descritto come la sua esistenza sia stata stravolta da questa situazione.
La sua apparizione in studio ha messo in evidenza il suo stato di affaticamento, sia fisico che psicologico, e ha suscitato domande su come una persona possa affrontare un’accusa così pesante.
Il Peso delle Indagini
Durante l’intervista, Sempio ha parlato di come le indagini lo abbiano costretto a vivere in una sorta di limbo. “Sono tornato a vivere nella cameretta di quando ero ragazzo, a quasi 40 anni. Sono chiuso lì, non posso fare nulla. È come essere ai domiciliari”, ha dichiarato. Questa descrizione di una vita “sospesa” mette in luce il dramma umano che si cela dietro le indagini. Ogni volta che il caso riemerge, il suo disagio si ripresenta, alimentando una sensazione di accanimento nei suoi confronti.
La Nota Controverso e le Spese di Archiviazione
Un altro punto cruciale dell’intervista è stato il riferimento a una nota trovata in casa di Sempio, in cui il padre avrebbe annotato “Venditti gip archivia x 20-30 euro”. Sempio ha chiarito che si trattava di un semplice appunto riguardante i costi per ritirare i documenti dell’archiviazione, e ha aggiunto che esisteva anche un altro elenco, più dettagliato, relativo alle “spese serie”. “Mio padre segnava tutto, dalle parcelle degli avvocati a quelle del consulente”, ha spiegato, sottolineando che l’appunto in questione non era stato ancora riportato dai media.
Il Legame con Chiara Poggi
Un’altra questione affrontata da Bruno Vespa durante l’intervista a “Porta a Porta” riguardava la natura del legame tra Sempio e Chiara Poggi. Sempio ha cercato di chiarire la loro conoscenza, smentendo qualsiasi implicazione sentimentale. “Tra me e Chiara c’erano sette anni di differenza. In pratica eravamo due mondi diversi”, ha affermato, evidenziando che, nonostante si conoscessero nel contesto della cerchia di amici del fratello di Chiara, Marco, le loro vite erano sostanzialmente distinte.
Interazione con il Computer di Chiara
Vespa ha poi incalzato Sempio riguardo alla possibilità che, mentre si trovava a casa Poggi, potesse aver avuto accesso a contenuti sensibili, in particolare video pornografici. Sempio ha categoricamente negato questa possibilità, affermando: “È vero che ho giocato al pc di Chiara, ma non ho mai avuto accesso al computer, ero sempre con Marco”. Ha quindi ribadito che la sua interazione con il computer era limitata a momenti di svago in compagnia del fratello della vittima, escludendo ogni possibilità di aver visionato contenuti compromettenti.
La Vita Sotto Assedio
Durante l’intervista, Sempio ha messo in evidenza il dramma personale che sta vivendo a causa dell’attenzione mediatica. “Non ho più una vita”, ha confessato, descrivendo il suo stato mentale come una forma di paranoia. Ogni sua azione e parola è pesata, persino in ambito familiare, per il timore che possano essere fraintese o strumentalizzate dai media. Questa situazione di costante pressione ha portato Sempio a desiderare un ritorno alla normalità, pur riconoscendo che sarà un percorso difficile.
Un Futuro Incerto
Nel corso dell’intervista, Sempio ha espresso il desiderio che questa vicenda giunga a una conclusione, in modo da poter riprendere in mano la sua vita. Tuttavia, è consapevole che, anche in caso di archiviazione, la notizia potrebbe non ricevere la stessa attenzione mediatica delle accuse. “Il mio desiderio più grande è l’oblio”, ha affermato, sottolineando che non intende nascondersi o cambiare città, nonostante la sua “fama involontaria” in tutta Italia. Aspira a cancellare il passato e riconquistare la sua vita.
Riflessioni Finali
La storia di Andrea Sempio è un esempio di come le indagini possano influenzare profondamente la vita di una persona, portandola a vivere in uno stato di continua ansia e incertezza. La sua testimonianza mette in luce non solo il peso delle accuse, ma anche il dramma umano che si cela dietro a un caso di omicidio. In un contesto in cui la verità sembra sfuggente, ci si chiede: quale sarà il destino di Sempio e come potrà ricostruire la sua vita dopo questa esperienza traumatica?















