Giovani, amici, compagni di università e cittadini hanno indossato magliette nere con la scritta “No violenza”. Alcuni portavano cartelli: “L’amore non uccide”, “Sara vive”, “Era una figlia, sorella, amica. Non un’altra”. Il dolore si è fatto tangibile in ogni sguardo, in ogni gesto.
“La violenza ha distrutto la bellezza di Sara”: l’omelia dell’arcivescovo Lorefice
“Siamo qui sconvolti, senza parole, davanti al corpo di Sara martoriato”, ha detto nell’omelia l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, parlando a genitori, fratello e amici: “Nel corpo trafitto di Sara è racchiuso il dolore e la violenza del mondo, soprattutto sulle donne. Ma l’amore vero non uccide. Ogni forma di violenza è un fallimento dell’umanità.”
Lorefice ha definito la giovane “una luce spezzata”, la cui bellezza stava nella sua passione, nei suoi studi, nei suoi sogni. Ha anche ricordato come “la morte di Sara interroghi tutta la società” e come la violenza contro le donne sia una piaga che riguarda tutti.