sabato, Aprile 19

Calcio Italiano in lutto: addio al portiere che ha scritto la storia

Calcio Italiano in lutto: addio al portiere che ha scritto la storia

Nel grande palcoscenico del calcio, esistono nomi che si accendono come stelle comete, brillano per un attimo e poi si spengono. Legati a un gol decisivo, a una stagione fortunata o a un trofeo sollevato sotto il cielo.

E poi ci sono quei nomi che restano, scolpiti nel cuore di una città, nella memoria di una tifoseria. Giulio Drago è uno di questi. Un uomo prima che un calciatore, un portiere che ha segnato profondamente alcune tappe storiche del calcio italiano, pur senza mai cercare la luce dei riflettori.

Una carriera costruita con silenziosa dedizione

Giulio Drago, classe 1961, è stato un portiere che ha saputo guadagnarsi il rispetto sui campi della Serie A e della Serie B, ma anche nei campionati minori, dove il calcio è ancora fatto di passione pura e sacrificio. Cresciuto calcisticamente nel settore giovanile della Juventus, Drago ha iniziato il suo cammino tra i professionisti con grandi aspettative. Il club bianconero, in occasione della sua scomparsa, gli ha dedicato un commosso messaggio sul proprio profilo ufficiale su X (ex Twitter): “Riposa in pace, Giulio”.

L’esperienza a Cremona: il primo passo tra i grandi

Dopo gli anni nella Juventus, Giulio Drago ha mosso i primi passi nel calcio professionistico con la maglia della Cremonese, dove ha debuttato in Serie B nella stagione 1983-1984. Con i grigiorossi ha vissuto emozioni forti e ha iniziato a farsi conoscere per le sue doti tra i pali: riflessi pronti, grande concentrazione e una leadership silenziosa che lo rendeva punto di riferimento per i compagni di squadra. La Cremonese, in segno di affetto e riconoscenza, ha pubblicato un sentito messaggio alla notizia della sua morte: “Le tue mani sicure ci guideranno per sempre dall’alto”.

L’apice con l’Empoli: la prima storica promozione in Serie A

La vera consacrazione di Giulio Drago è arrivata con l’Empoli, squadra con cui ha militato dal 1984 al 1989. Sono stati anni indimenticabili, culminati con la prima promozione nella storia del club toscano in Serie A. Drago è stato uno dei protagonisti assoluti di quell’impresa, diventando un simbolo per la tifoseria empolese.

Durante la stagione 1987-1988, stabilì un record di imbattibilità in Serie A con 491 minuti senza subire gol, un traguardo che ancora oggi viene ricordato con orgoglio dai tifosi e dagli addetti ai lavori. Nonostante non fosse un nome da copertina, Drago era una presenza costante e affidabile, un portiere capace di trasmettere sicurezza e fiducia ai propri compagni.

Il passaggio al Bari e le esperienze in Serie B

Dopo gli anni gloriosi con l’Empoli, fu l’allenatore Salvemini, che lo aveva già allenato in Toscana, a volerlo con sé al Bari, allora in Serie A. Tuttavia, l’avventura in Puglia non fu delle più fortunate: Drago non riuscì a ritagliarsi un ruolo da protagonista, ma continuò comunque a lavorare con la solita professionalità.

Successivamente, il portiere vestì anche le maglie di Triestina e Ascoli, due club importanti del panorama cadetto, continuando a dimostrare il suo valore e la sua esperienza nei campi della Serie B.

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