mercoledì, Maggio 7

Pierina Paganelli, la notizia arriva dall’ospedale: le condizioni di Dassilva

Le condizioni di Louis Dassilva dopo lo sciopero della fame

Louis Dassilva, il 35enne di origine senegalese detenuto con l’accusa di aver ucciso Pierina Paganelli, sta mostrando segni di miglioramento dopo un periodo di grave debilitazione dovuto a uno sciopero della fame. Ricoverato in ospedale da alcuni giorni, Dassilva aveva deciso di non assumere né cibo né liquidi per protestare contro la sua detenzione preventiva. Ora, stando a quanto riferito dai suoi legali, l’uomo ha ripreso ad alimentarsi e a idratarsi, e i medici stanno valutando le sue prossime dimissioni.

Un ricovero d’urgenza per coma metabolico

La situazione di Louis Dassilva era apparsa particolarmente critica al momento del suo arrivo in ospedale. Il 35enne era stato trasportato d’urgenza nella struttura sanitaria lo scorso venerdì, in condizioni preoccupanti. I medici avevano diagnosticato un coma metabolico, causato dalla prolungata astinenza da cibo e acqua. Le sue condizioni erano considerate disperate, tanto che si temeva per la sua vita.

Il sostegno dei legali e della moglie Valeria Bartolucci

Durante la degenza, Dassilva ha ricevuto la visita dei suoi avvocati difensori, Riario Fabbri e Andrea Guidi. I due legali, dopo l’incontro con il loro assistito, hanno riferito che Dassilva è ora cosciente, lucido e in fase di recupero. Ha ripreso a nutrirsi regolarmente e riesce a comunicare con chiarezza. Secondo quanto riferito dall’avvocato Fabbri durante una puntata della trasmissione televisiva “Pomeriggio Cinque”, le condizioni di salute dell’indagato sono migliorate al punto che i medici stanno considerando la possibilità di un suo rientro in carcere a breve.

Anche la moglie di Dassilva, Valeria Bartolucci, si è recata in ospedale per fargli visita, accompagnata dagli avvocati. Tuttavia, ha scelto di non rilasciare dichiarazioni pubbliche. L’incontro è stato descritto come emotivamente intenso, durante il quale Dassilva e i suoi legali avrebbero discusso a lungo della situazione giudiziaria e delle prospettive future.

Il motivo dello sciopero della fame

La decisione di Louis Dassilva di intraprendere uno sciopero della fame nasce da una profonda frustrazione nei confronti del sistema giudiziario. L’uomo, infatti, ha visto respinte più volte le sue richieste di scarcerazione. La prima bocciatura è arrivata da parte del giudice per le indagini preliminari di Rimini, Vinicio Cantarini, che ha valutato insufficienti le motivazioni presentate dalla difesa. Successivamente, anche il Tribunale del Riesame ha confermato la misura cautelare in carcere, aggravando il malessere psicologico dell’imputato.

Questo accumulo di decisioni negative avrebbe portato Dassilva a un profondo stato di prostrazione mentale, culminato nella scelta estrema di rifiutare cibo e acqua. Una forma di protesta che ha avuto gravi conseguenze sulla sua salute fisica ma che, allo stesso tempo, ha riportato l’attenzione mediatica sul caso.

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