mercoledì, Ottobre 15

“Abbiamo riempito tutto di gas”: le frasi shock prima dell’esplosione che ha ucciso tre carabinieri a Castel d’Azzano

Le autorità stanno inoltre esaminando se siano state trascurate le segnalazioni di pericolo già note dal 2024. Il dibattito si allarga ora anche sul piano politico, con interrogazioni parlamentari e richieste di chiarimenti sui protocolli di sicurezza.

Il dolore per i tre carabinieri uccisi

La deflagrazione ha causato la morte di Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernardello, tre militari che stavano semplicemente eseguendo un ordine del tribunale. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso “profondo cordoglio e sconcerto per la perdita di tre servitori dello Stato”.

L’inchiesta, intanto, si concentra sul confine tra la disperazione privata e la responsabilità penale. Se dovesse emergere che l’esplosione è stata premeditata, i reati ipotizzati potrebbero includere la strage volontaria e l’omicidio plurimo aggravato.

Un dramma che interroga l’intero Paese

La tragedia di Castel d’Azzano è lo specchio di un’Italia dove la solitudine e la crisi economica possono trasformarsi in micce accese. Tre carabinieri hanno pagato con la vita una disperazione mai ascoltata. Le prossime settimane saranno decisive per chiarire cosa accadde davvero in quella casa carica di gas, rabbia e dolore.

Ultimo aggiornamento: martedì 14 ottobre 2025, ore 13:41

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