martedì, Aprile 29

Addio a una leggenda della moda

Addio a una leggenda della moda

Addio a una leggenda della moda: si spegne una figura insostituibile, la “Madre Suprema” del giornalismo fashion

Un’enorme perdita scuote il mondo della moda e del giornalismo italiano. Una delle personalità più influenti e amate di sempre ci ha lasciato, portando via con sé un pezzo importante della storia del costume e della comunicazione di settore. Il suo contributo è stato fondamentale: non era solo una cronista delle passerelle, ma una vera e propria confidente dei più grandi stilisti, una presenza ammirata e rispettata che riusciva a cogliere l’anima più autentica delle collezioni e dei movimenti artistici.

Con un acume fuori dal comune e uno stile narrativo inimitabile, questa straordinaria donna ha raccontato la moda non soltanto come fenomeno commerciale, ma come autentica espressione culturale. Non si limitava a descrivere abiti e accessori: sapeva leggere tra le pieghe della società, intuendo con rara sensibilità le trasformazioni dei gusti e dei costumi. Il suo approccio, sempre ironico ma profondamente rispettoso della materia trattata, l’ha resa una voce unica e autorevole nel panorama internazionale.

Uno stile iconico e una cultura sconfinata

Chiunque l’abbia incontrata o anche solo osservata sfilare tra gli eventi di moda, non può dimenticare il suo look inconfondibile. Amava gli abbinamenti audaci, i colori vivaci e, soprattutto, i cappelli eccentrici che divennero il suo marchio di fabbrica. Ogni suo outfit era una dichiarazione di indipendenza creativa, una testimonianza della sua personalità brillante e anticonformista.

Alla base del suo stile c’era una cultura vastissima, che spaziava dalla storia dell’arte alla letteratura, dal cinema all’architettura. Questa cultura si manifestava in ogni suo articolo e in ogni sua apparizione pubblica, rendendo il suo modo di comunicare ricco di riferimenti e di suggestioni profonde. Nonostante la sua erudizione, riusciva a mantenere un tono sempre leggero e accessibile, capace di coinvolgere sia gli esperti del settore sia il grande pubblico.

La sua amicizia con un’altra icona del giornalismo di moda, Anna Piaggi, ha segnato un’epoca. Insieme hanno saputo interpretare e raccontare la moda come pochi altri, lasciando un segno indelebile nella memoria collettiva degli appassionati e degli addetti ai lavori.

Una carriera iniziata con passione e determinazione

La storia professionale di questa grande donna della moda inizia nel 1958, quando entra in contatto con Max Mara, uno dei brand emergenti del prêt-à-porter italiano. Tuttavia, è nel 1962 che la sua carriera decolla veramente: viene infatti chiamata a collaborare con “Arianna”, il mensile edito da Mondadori, che in quegli anni rappresentava una delle voci più autorevoli nel panorama femminile italiano.

In questo contesto, insieme a Anna Piaggi, comincia a dare una nuova forma al giornalismo di moda. Il loro approccio innovativo, attento non solo ai vestiti ma anche alle trasformazioni culturali e sociali, si distacca dalla cronaca tradizionale, anticipando tendenze e interpretando i segnali di cambiamento della società.

L’intuito di questa grande giornalista le consente di cogliere i primi segnali delle rivoluzioni di stile che avrebbero caratterizzato gli anni successivi, facendola diventare una delle firme più rispettate del settore.

L’affermazione definitiva e il riconoscimento internazionale

Nel 1975 la sua carriera compie un ulteriore salto di qualità: entra nella redazione di “Linea Italiana”, uno dei periodici di riferimento per la moda e il costume. Qui continua a sperimentare nuovi linguaggi giornalistici e a costruire il suo stile personale, fatto di grande sensibilità estetica e attenzione ai dettagli.

Successivamente passa ad “Annabella”, altro magazine storico, per poi approdare a “Mondo Uomo”, rivista fondata da Flavio Lucchini. Qui, a partire dal 1980, assume il ruolo di direttrice, diventando una figura di spicco non solo nel giornalismo femminile, ma anche in quello maschile.

La sua visione della moda era sempre filtrata da una prospettiva personale e originale: non si limitava a seguire i dettami della moda internazionale, ma li interpretava, offrendo al pubblico chiavi di lettura nuove e stimolanti. Grazie a questo approccio, ha saputo guadagnarsi la stima dei più grandi stilisti del mondo, da Giorgio Armani a Karl Lagerfeld, che la consideravano una vera autorità nel campo.

Continua a leggere per scoprire maggiori dettagli.