L’impatto delle parole delle istituzioni italiane
Le dichiarazioni del ministro della Difesa Guido Crosetto e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che hanno invitato a privilegiare la via diplomatica, hanno pesato sulla sua decisione: «Se le massime autorità dicono che non possono garantire la nostra incolumità, significa che il rischio è reale».
Una proposta alternativa
Celesti avrebbe preferito una strategia diversa: «Si poteva trattare per consegnare gli aiuti a Cipro e seguirne il trasferimento verso Gaza con alcuni attivisti e giornalisti. Non sono venuto per martirizzarmi senza razionalità».
Il futuro e l’impegno umanitario
Nonostante la scelta sofferta, Celesti ribadisce il valore della Flotilla: «Sono gli unici ad aver fatto qualcosa di concreto per Gaza negli ultimi due anni». Guardando avanti, annuncia: «Mi dedicherò ad azioni di questo tipo, ma solo se condivido le modalità organizzative e i rischi. La mia vita di fotografo non può più essere separata dall’impegno umanitario».