L’aggressione è avvenuta all’ingresso della casa: Chiara è stata colpita, trascinata dentro e infine spinta giù dalle scale. Un attacco repentino, che fa pensare a un momento di forte tensione emotiva, non a un crimine premeditato da uno sconosciuto. Per la Procura, Andrea Sempio era lì. E ci sono più elementi che lo confermerebbero.
Gli indizi principali: DNA, telefonate e spostamenti
Il DNA sotto le unghie di Chiara non è l’unico indizio che inchioderebbe Sempio. I magistrati hanno rianalizzato i dati telefonici e gli spostamenti dell’indagato, trovando incongruenze e dettagli che rafforzano i sospetti.
Particolarmente sospette sono alcune telefonate anomale verso la linea fissa della famiglia Poggi, concentrate nei giorni immediatamente precedenti al delitto. Tra gennaio e agosto 2007, le chiamate di Andrea a casa Poggi sono pochissime. Ma qualcosa cambia nei primi giorni di agosto: il 7 agosto, una chiamata brevissima (due secondi), seguita da un’altra di otto secondi dalla casa di Sempio. Quest’ultima potrebbe aver innescato l’impianto di allarme dell’abitazione. L’8 agosto, invece, c’è l’unica conversazione diretta con Chiara. Andrea ha sempre detto di aver cercato Marco Poggi, ma la Procura oggi sottolinea un fatto cruciale: sapeva già che Marco era in vacanza, perché lo aveva salutato prima della partenza.
Il traffico telefonico del 13 agosto e l’alibi vacillante
Il giorno del delitto, alle 9:58 del mattino, il cellulare di Andrea Sempio aggancia una cella telefonica a Garlasco. Successivamente, un biglietto del parcheggio a Vigevano attesta la sua presenza lì. Tuttavia, la distanza tra le due località (circa 16 km) è percorribile in appena 15-20 minuti. Un dettaglio inquietante per gli inquirenti è che lo scontrino del parcheggio venne esibito solo un anno dopo i fatti. Quando fu sentito per la prima volta, Andrea non lo mostrò agli investigatori.
Nel 2020, il giudice per le indagini preliminari definì questo alibi come “suggestivo ma privo di reale consistenza”.
Un comportamento freddo e calcolato
Anche il comportamento di Sempio nella mattinata del 13 agosto solleva molte perplessità. Secondo i tabulati, Andrea ha avuto sei contatti telefonici con due amici, Mattia Capra e Roberto Freddi, tra le 9:58 e le 12:18. Ma nessuna telefonata ai Poggi, né una qualunque reazione alla notizia della morte di Chiara. Nessuna emozione, nessun segno di shock.
Per gli investigatori, questo silenzio non è casuale. Anzi, potrebbe indicare che Sempio stesse consapevolmente costruendo un alibi in tempo reale, mantenendo contatti con amici per simulare una mattinata “normale”.
Un altro dettaglio curioso emerge da un verbale recente: la madre di Andrea avrebbe avuto un improvviso malore quando è stato fatto il nome di un ex vigile del fuoco, considerato oggi un possibile testimone chiave.
La Procura è pronta a scoprire le carte
L’interrogatorio di Andrea Sempio, atteso nei prossimi giorni, potrebbe rappresentare una svolta cruciale per il caso Garlasco. Dopo anni di silenzio e condanne definitive, la Procura sembra decisa a cambiare pagina. Gli inquirenti hanno raccolto un quadro indiziario più ampio, e si preparano a mettere sul tavolo nuove prove e testimonianze che potrebbero riscrivere la storia dell’omicidio di Chiara Poggi.
Questa nuova fase dell’indagine potrebbe cambiare il volto di uno dei casi giudiziari più discussi d’Italia, aprendo interrogativi su quanto sia stato realmente accertato in passato – e su cosa ancora resti da scoprire.