Molti commentatori hanno ricordato che l’odio politico, soprattutto sui social, non è un fenomeno riconducibile esclusivamente a un’area. Le reazioni contro questa narrativa non si sono fatte attendere: diversi utenti hanno sottolineato la presenza di migliaia di profili estremisti, spesso riconoscibili da simboli del ventennio o bandierine italiane, che diffondono quotidianamente messaggi contro minoranze, comunità LGBTQ+, migranti e oppositori politici.
Altri hanno ricordato episodi istituzionali molto discussi, come la plateale esultanza di alcuni senatori nel 2021 per l’affossamento del DDL Zan, la legge pensata per contrastare più severamente i crimini d’odio.
Uno “speech” che divide ma che fa discutere
Il discorso di Facchinetti a Atreju si è rapidamente trasformato in un caso politico e mediatico. Per alcuni è la prova che il mondo dello spettacolo non è più monoliticamente schierato a sinistra. Per altri, un intervento confuso che mescola opinioni personali con una visione distorta dello scenario politico.
Di certo, il video ha raggiunto l’obiettivo: far parlare di sé e alimentare la discussione su rappresentanza, libertà di espressione e clima politico nel mondo dello spettacolo italiano.



















