«Il più grande insegnamento che ci lascia è la fraternità universale», afferma Nzapalainga. «Ha abbattuto muri, ha mostrato come cristiani e musulmani possano collaborare, stimarsi, camminare insieme. Non c’è più paura tra noi». Alla domanda su cosa rimanesse di quel viaggio simbolo in Repubblica Centrafricana, lui risponde: “Senza dubbio la grande visita alla moschea. Ha incontrato i musulmani che erano lì, è entrato togliendosi le scarpe, è andato incontro all’Imam” ha raccontato.
E ancora: “Poi quando è uscito, nel piazzale fuori, tra decine di migliaia di persone, ha voluto che l’Imam salisse a fianco a lui sulla sua jeep, la papamobile. E assieme hanno fatto un giro simbolico tra la folla. Il messaggio che diedero fu potentissimo. Questo è il più grande ricordo per me oltre a essere un grandissimo lascito. Da quel momento, visto che c’erano problemi, la gente ha iniziato ad andare in quel quartiere. Diciamo che c’è stato una specie di miracolo che non solo è avvenuto quando il Papa si trovava a Bangui, ma pure dopo, quando poi è ripartito”.
Un nuovo Papa? «Contano il cuore e la missione, non il colore»
Alla domanda se sia arrivato il momento di eleggere un Papa africano, il cardinale risponde con saggezza: “Se i cardinali dovessero scegliere un pontefice nero, sarà il benvenuto. Ma anche se sarà asiatico sarà il benvenuto e lo stesso se sarà europeo. Non bisogna guardare al colore, alla provenienza, ma a cio che viene proposto. Il futuro Papa dovrà avere un cuore universale, amare tutti i continenti, non solo gli africani. Quindi che venga dall’Africa, dall’Europa, dall’America Latina o dall’Asia. Lo Spirito Santo ci illuminerà. Quindi dobbiamo avere pazienza e pregare molto, lasciare che lo Spirito tocchi i nostri cuori, e proporre un Papa che venga per la missione che il Signore gli affiderà, come successore di Pietro”.
«Santo subito»? La risposta del cardinale
Nzapalainga invita a non avere fretta sulla canonizzazione di Francesco: «Capisco l’emozione del momento, ma lasciamo che la Chiesa segua i suoi tempi. Francesco ci ha già indicato la via: umiltà, servizio, amore per gli ultimi».