venerdì, Novembre 14

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Carabiniere ucciso a un posto di blocco: chi era Carlo Legrottaglie, morto a 4 giorni dalla pensione
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Carabiniere ucciso a un posto di blocco: chi era Carlo Legrottaglie, morto a 4 giorni dalla pensione

Chi era Carlo Legrottaglie, il brigadiere ucciso a Francavilla a pochi giorni dalla pensione Una vita intera dedicata all’Arma dei Carabinieri, spezzata a quattro giorni dalla pensione. Carlo Legrottaglie, 60 anni, brigadiere in servizio presso la compagnia di Francavilla Fontana (Brindisi), è morto ieri mattina durante un controllo di routine trasformatosi in tragedia. Con lui, un collega rimasto illeso, mentre uno dei due sospetti è deceduto e l’altro si trova in stato di fermo. L’intervento si è consumato nella zona industriale di Francavilla, durante un’operazione della Radiomobile. Secondo quanto raccontato dal luogotenente Marco Guardo, comandante della sezione, i due carabinieri avevano fermato una vettura sospetta. Alla vista delle divise, i due occupanti dell’auto sono fug...
Chiara Poggi, la rivelazione shock: “Calpestata con una stampella dopo la morte?”
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Chiara Poggi, la rivelazione shock: “Calpestata con una stampella dopo la morte?”

Chiara Poggi, nuovi dettagli inquietanti: "Forse calpestata con una stampella" Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi continua a riempirsi di interrogativi e nuovi scenari. Nella giornata di giovedì 12 giugno, a Milano, si è conclusa la prima fase preliminare dell’incidente probatorio, con la consegna dei primi reperti ai periti incaricati dal giudice. Ma è un’intervista esclusiva al settimanale Giallo a scatenare nuove ipotesi che potrebbero cambiare tutto. L’impronta sulla gamba e l’ipotesi della stampella Il professor Pasquale Mario Bacco, medico legale ed esperto forense, ha analizzato l’impronta visibile sulla gamba della vittima nelle foto raccolte all’epoca. Secondo lui non si tratterebbe affatto di una scarpa o di un tacco, ma del possibile “piedino di una stampella”, caratte...
Incidente aereo, c’è un sopravvissuto: “Ero accanto a mio fratello”, il risveglio choc
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Incidente aereo, c’è un sopravvissuto: “Ero accanto a mio fratello”, il risveglio choc

  Incidente aereo, c’è un sopravvissuto: “Ero accanto a mio fratello”, il risveglio choc Tragedia nei cieli dell’India: un solo sopravvissuto al disastro aereo, “Mi sono svegliato tra i cadaveri” Un terribile incidente aereo avvenuto in India ha provocato la morte di centinaia di persone. Tra le macerie e i rottami, emerge una storia di incredibile sopravvivenza: quella di Vishwas Kumar Ramesh, l’unico passeggero che è riuscito a salvarsi. Il volo commerciale AI171 della compagnia Air India, un Boeing 787, era partito da Ahmedabad diretto all’aeroporto di Gatwick, Londra, ma si è schiantato al suolo pochi secondi dopo il decollo. A bordo si trovavano 242 persone, tra passeggeri e membri dell’equipaggio. L’aereo, dopo aver perso quota repentinamente, è precipitato su un dor...
Disastro aereo, lo schianto poco dopo il decollo: a bordo 242 passeggeri
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Disastro aereo, lo schianto poco dopo il decollo: a bordo 242 passeggeri

  Una tragedia ha colpito l’India nella mattinata del 12 giugno 2025, quando un volo di linea della compagnia Air India, partito da Ahmedabad e diretto a Londra, è precipitato pochi istanti dopo il decollo. A bordo si trovavano oltre 240 persone, tra passeggeri e membri dell’equipaggio. L’incidente è avvenuto nei pressi di un’area densamente popolata, provocando una violenta esplosione e danni anche al suolo. L’aereo coinvolto: un Boeing 787 Dreamliner Il velivolo era un Boeing 787‑8 Dreamliner, utilizzato da Air India per le tratte intercontinentali. Il volo AI171, decollato dall’aeroporto internazionale Sardar Vallabhbhai Patel di Ahmedabad, era diretto all’aeroporto di Londra Gatwick. L’aereo aveva a bordo 230 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio, inclusi i due pi...
“Vi chiediamo una cosa”: Sciarelli, l’annuncio sul giallo di Villa Pamphili
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“Vi chiediamo una cosa”: Sciarelli, l’annuncio sul giallo di Villa Pamphili

  “Vi chiediamo una cosa”: Sciarelli, l’annuncio sul giallo di Villa Pamphili Il Caso di Villa Pamphilj: I Cadaveri nel Parco Lo scorso 7 giugno, nel cuore del grande polmone verde di Roma – Villa Doria Pamphilj – è emerso un giallo inquietante: la scoperta di due cadaveri, una bambina piccolissima e una donna adulta. Da quel momento, gli investigatori romani sono scattati sulle tracce dei responsabili, cercando di ricostruire una dinamica ancora avvolta nel mistero. Prima Scoperta: il Corpo della Neonata Nel primo pomeriggio del 7 giugno, il corpo di una neonata, apparentemente di circa sei mesi, è stato rinvenuto nudo tra i cespugli. Il ritrovamento ha immediatamente destato sospetto: perché una bambina, così piccola, sarebbe stata lasciata sola in un parco pubblico così...
Non era la bici di Stasi”: la testimone chiave Franca Bermani racconta la sua versione
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Non era la bici di Stasi”: la testimone chiave Franca Bermani racconta la sua versione

La testimonianza che scuote ancora Garlasco: “Quella bici non era di Stasi” In un video disponibile su X, Franca Bermani – vicina di casa della famiglia Poggi – ripercorre con dovizia di particolari la mattina del 13 agosto 2007. Attorno alle 9:10 ha notato una bicicletta nera da donna appoggiata al muro fuori dalla villetta. Ne evidenzia subito l’ottima conservazione, la sella larga, le molle cromate, e l’assenza di cestino, elementi diversi da quelli della bici sequestrata ai familiari di Alberto Stasi. Dettagli che non tornano Bermani sottolinea di avere un’ottima memoria dell’orario – «guardo sempre l’orologio quando sto in terrazza» – e sostiene di aver riconosciuto con chiarezza la bicicletta. «Sarà venuta una cugina a trovarla – ho pensato – ma la bici era diversa», spiega ne...
Martina Carbonaro uccisa in un cantiere Pnrr abbandonato: la famiglia chiede un risarcimento e scrive a Giorgia Meloni
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Martina Carbonaro uccisa in un cantiere Pnrr abbandonato: la famiglia chiede un risarcimento e scrive a Giorgia Meloni

Un dolore che cerca giustizia: la battaglia della famiglia di Martina La morte di Martina Carbonaro, la ragazza di 14 anni uccisa ad Afragola dall’ex fidanzato, ha scosso profondamente l’opinione pubblica italiana. Oggi, a distanza di giorni dalla tragedia, la sua famiglia rompe il silenzio e annuncia azioni legali: sarà presentata una richiesta di risarcimento danni per le gravi carenze di sicurezza nel luogo dove è avvenuto l’omicidio. Ma non solo: tramite il loro legale, l’avvocato Sergio Pisani, lanciano un appello diretto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Un cantiere pubblico trasformato in trappola mortale Contrariamente a quanto si era inizialmente ipotizzato, Martina non è stata uccisa in un casolare abbandonato ma all’interno di un cantiere pubblico attivo, ...
Bossetti a Belve, “Il giorno dell’omicidio di Yara?”: una pausa, poi le parole choc
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Bossetti a Belve, “Il giorno dell’omicidio di Yara?”: una pausa, poi le parole choc

Massimo Bossetti torna a parlare: "Sopravvivo all'ingiustizia". Nuove dichiarazioni shock a Belve Crime Massimo Bossetti, il muratore di Mapello condannato all’ergastolo per l’omicidio della tredicenne Yara Gambirasio, ha nuovamente parlato pubblicamente dal carcere dove è recluso.   L’occasione è stata un’intervista esclusiva con Francesca Fagnani nel programma Belve Crime, trasmissione che si concentra su casi di cronaca nera che hanno segnato l’opinione pubblica italiana. Durante l’incontro, Bossetti ha ribadito con determinazione la sua innocenza e ha espresso tutto il suo dolore per quello che definisce un errore giudiziario gravissimo. “Sto cercando di sopravvivere a un’ingiustizia enorme, un’ingiustizia che mi ha strappato via la vita”, ha detto con voce fer...
Belve Crime, Bossetti choc: “Ho tentato il suicidio in cella. Ogni giorno prego per Yara”
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Belve Crime, Bossetti choc: “Ho tentato il suicidio in cella. Ogni giorno prego per Yara”

Il ritorno di Bossetti in TV: “Sopravvivo all’ingiustizia” Dopo undici anni di silenzio televisivo, Massimo Bossetti torna a parlare. L’uomo condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio è stato intervistato da Francesca Fagnani nella nuova edizione di Belve Crime, su Rai 2. Un’intervista cruda, intensa, che riapre interrogativi mai del tutto sopiti su uno dei casi più discussi della cronaca italiana. Il giorno dell’arresto: “Mi hanno trattato come un criminale di guerra” Il muratore bergamasco ricorda con dolore il momento dell’arresto: «Ero in cantiere, mi hanno fatto inginocchiare, mi hanno messo una mano al collo. Non capivo nulla». Da quel momento, per la giustizia italiana, lui è l’assassino di Yara. Ma Bossetti continua a proclamarsi innocente: «Porto l’etichetta del...
“Bossetti più abbronzato di noi”: bufera social dopo l’intervista a Belve Crime
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“Bossetti più abbronzato di noi”: bufera social dopo l’intervista a Belve Crime

Il ritorno mediatico di un ergastolano Pareva relegato ai faldoni giudiziari, e invece Massimo Bossetti – condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio – è riemerso in prima serata grazie a Belve Crime, spin‑off giudiziario del format di Francesca Fagnani. Sulla carta doveva essere l’ennesimo faccia a faccia sul DNA “indecifrabile”; nella realtà, il dettaglio che ha incendiato X (ex Twitter) è stato il suo colorito caramello: troppo intenso, troppo uniforme, decisamente “poco carcerario”. Tweet al vetriolo: «Ha la lampada in cella?» Il primo a colpire è l’account @_Meli_P: «Bossetti è al gabbio da anni e comunque è più abbronzato di me». A ruota @Rebu991: «Ma ha la lampada personale?». L’hashtag #BelveCrime schizza in trend in pochi minuti, invaso da meme stile “Rimini Well...