Marco Panzarasa, amico di Alberto Stasi, che aveva condiviso con lui una vacanza studio a Londra e utilizzato il computer appartenente alla vittima;
Mattia Capra, Roberto Freddi e Alessandro Biasibetti, tre amici di Marco Poggi, recentemente coinvolti in perquisizioni nell’ambito dell’indagine su Sempio;
Tre carabinieri e due soccorritori, presenti sulla scena del crimine nelle prime fasi.
La famiglia Poggi è esclusa da queste nuove analisi in quanto il loro profilo genetico è già noto agli inquirenti da tempo.
Il mistero di “Ignoto 2”: tracce genetiche ancora senza volto
Uno degli aspetti centrali della nuova indagine è legato alla presenza di due profili maschili parziali rilevati sotto le unghie di Chiara Poggi. Secondo la Procura e i legali di Stasi, uno di questi potrebbe corrispondere ad Andrea Sempio, mentre l’altro è ancora irriconoscibile e viene attualmente indicato come “Ignoto 2”.
Tuttavia, fino a oggi, diversi esperti chiamati a testimoniare nei processi precedenti avevano giudicato quelle tracce come non sufficientemente affidabili per una identificazione certa. La nuova analisi punterà invece a stabilire se queste tracce possano essere considerate scientificamente utilizzabili per associare un’identità ai profili genetici.
Sei quesiti genetici per riscrivere la storia giudiziaria?
Nel cuore dell’incidente probatorio sono stati inseriti sei specifici quesiti genetici. Le risposte a queste domande potrebbero avere un impatto devastante sull’equilibrio del caso. Se le tracce risultassero compatibili con il DNA di Andrea Sempio o di uno degli altri soggetti analizzati, si aprirebbe un nuovo scenario giudiziario.
Secondo l’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, queste indagini potrebbero portare a “riscrivere la storia” del delitto di Garlasco. Di tutt’altro avviso è invece chi ritiene che il verdetto definitivo su Stasi debba restare intatto, come l’ex generale dei carabinieri Luciano Garofano.
La battaglia legale e il calendario delle prossime fasi
Il percorso che porterà ai risultati finali sarà lungo e articolato. I periti avranno a disposizione 90 giorni, eventualmente prorogabili, per fornire una risposta ai quesiti della magistratura. Intanto, l’udienza in cui verranno discussi i risultati è stata già programmata per il 24 ottobre.
Nel frattempo, aumenta la tensione tra le parti. Da un lato, la difesa di Sempio si oppone alla tesi della Procura e sostiene che non esistano prove scientificamente valide contro il proprio assistito. Dall’altro lato, la difesa di Stasi spinge affinché vengano esaminati tutti gli elementi trascurati nelle precedenti indagini.
Un caso ancora irrisolto dopo 18 anni
L’omicidio di Chiara Poggi continua a essere uno dei casi di cronaca nera più emblematici e controversi in Italia. Nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi, molti elementi sono sempre rimasti avvolti nel mistero.
L’arrivo di nuove tecnologie in ambito genetico potrebbe ora fare luce su quegli aspetti rimasti oscuri per quasi due decenni. Le indagini della Procura di Pavia rappresentano forse l’ultima possibilità per chiarire definitivamente quanto accaduto in quella tragica mattina d’estate nella villetta di via Pascoli.