mercoledì, Marzo 12

Conte attacca Meloni in diretta a “Dimartedì”

L’episodio avviene mentre l’eurodeputato M5S Danilo Della Valle conclude il suo intervento e posiziona una bandiera della pace sul banco dei Commissari. A quel punto, i rappresentanti del Movimento mostrano piccoli manifesti colorati con messaggi chiari e diretti: “Basta armi”, “No al riarmo”, “Più lavoro meno armi”. La protesta si inserisce in un contesto di crescente dibattito sul ruolo dell’Europa in materia di difesa e sicurezza.

Conte: “Stiamo alimentando un’escalation militare”

Giuseppe Conte interviene duramente sulla questione, esprimendo la sua preoccupazione per la direzione presa dall’Unione Europea. Secondo l’ex premier, l’attuale strategia di riarmo non porta a maggiore sicurezza, ma rischia invece di intensificare la tensione internazionale.

“Noi stiamo creando ancora più insicurezza”, afferma Conte. “Anziché dare un segnale nella giusta direzione, che dovrebbe essere quella della pace, della sicurezza, del dialogo e della mediazione, stiamo invece intraprendendo una strada di controminaccia. Questo significa alimentare un’escalation militare, né più né meno.”

L’ex presidente del Consiglio avverte che le decisioni prese dai leader europei stanno trascinando il continente verso un’economia di guerra. “Oggi von der Leyen e tutti i nostri governanti europei stanno assumendosi la responsabilità di condurci verso una prospettiva di conflitto.”

“Von der Leyen mente sui dati della spesa militare”

Conte contesta poi le dichiarazioni della presidente della Commissione Europea riguardo agli investimenti europei in difesa, definendole fuorvianti. “Non è vero che l’Europa investe meno rispetto alla Russia. Questa affermazione è stata ampiamente smentita, eppure oggi von der Leyen ha ripetuto questa falsità.”

L’ex premier sottolinea che il problema non è la quantità di risorse destinate alla difesa, ma piuttosto l’inefficienza nella gestione di tali fondi. “Investiamo meno? No. Investiamo male. E con il progetto ‘ReArmEU’ rischiamo di investire in maniera ancora peggiore.”

Secondo Conte, invece di incrementare indiscriminatamente le spese militari, l’Unione Europea dovrebbe sviluppare un piano di difesa comune basato su coordinamento strategico e ottimizzazione delle risorse. “Se davvero avessimo dei governanti seri e responsabili, si prenderebbero il tempo necessario per elaborare un vero progetto di difesa comune, che implichi una razionalizzazione degli acquisti, strategie integrate e un’unità di comando.”

L’ex premier critica inoltre l’assenza di una visione chiara ed efficace sul piano della sicurezza europea. “Stiamo andando nella direzione sbagliata anche dal punto di vista dell’efficienza. Ma, soprattutto, non dobbiamo illudere i nostri cittadini.”

Meloni e il cambio di nome da ReArmEU a DefendEU: “Una presa in giro”

Nel suo intervento, Conte attacca anche il governo italiano e in particolare la premier Giorgia Meloni. Il leader del Movimento 5 Stelle definisce “una farsa” la proposta di Fratelli d’Italia di modificare il nome del piano da “ReArmEU” a “DefendEU”.

“Non possiamo prendere in giro i cittadini in questo modo. Almeno von der Leyen si assume la responsabilità di portarci verso un’economia di guerra. Meloni, invece, fa lo stesso ma con la pretesa di ingannare gli italiani cambiando semplicemente il nome del piano.”

Secondo Conte, la mossa del governo Meloni non è altro che un tentativo di mascherare le reali intenzioni dietro il progetto di riarmo. “Questa è la presa in giro più solenne e inaccettabile che si possa concepire. Ma non è la prima. Sono quasi tre anni che assistiamo a giravolte, promesse non mantenute e bugie da parte di questo governo.”

Un’Europa divisa sulla sicurezza e la difesa

Le dichiarazioni di Giuseppe Conte riflettono una profonda spaccatura all’interno dell’Unione Europea riguardo alla politica di difesa. Mentre alcuni Stati membri, con il supporto della Commissione Europea, sostengono un incremento delle spese militari per fronteggiare minacce esterne, altri, tra cui il Movimento 5 Stelle, temono che questa strategia possa avere conseguenze negative, innescando un’escalation militare senza precedenti.

Il dibattito su “ReArmEU” si inserisce in un contesto geopolitico delicato, con la guerra in Ucraina che continua a generare tensioni a livello internazionale. I sostenitori del piano di riarmo ritengono che un rafforzamento delle capacità difensive europee sia essenziale per garantire la sicurezza del continente. D’altro canto, i critici mettono in guardia dai rischi di un’eccessiva militarizzazione, che potrebbe rendere più difficile il raggiungimento di soluzioni diplomatiche ai conflitti in corso.

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