La vicenda complica il percorso del cosiddetto Campo Largo, il progetto di alleanza tra Pd, Movimento 5 Stelle e altre forze di centrosinistra. Poco dopo la notizia, il presidente del M5S Giuseppe Conte ha diffuso una nota nella quale afferma che il movimento valuterà «attentamente le contestazioni mosse nei confronti di Ricci».
Conte ha ribadito il rispetto per l’autonomia della magistratura e ha sottolineato che il M5S non sottovaluta le ipotesi accusatorie. L’analisi, ha spiegato, servirà a capire se si tratti di «una semplice contestazione amministrativa o di una condotta disonesta finalizzata a indebiti vantaggi personali». Nel secondo caso, ha precisato, la posizione sarebbe incompatibile con i valori del movimento.
Le possibili conseguenze politiche
Un eventuale ritiro del sostegno del M5S a Ricci potrebbe avere effetti a catena sull’intera strategia elettorale del centrosinistra nelle Marche, in una fase in cui la definizione delle candidature sembrava vicina alla conclusione. Le ultime trattative riguardano soprattutto Toscana e Campania, dove il dialogo tra Pd e M5S è in corso da settimane.
Il contesto nelle altre Regioni
In Campania, nelle scorse ore, si è svolto un incontro tra Elly Schlein, Giuseppe Conte e il presidente uscente Vincenzo De Luca. L’obiettivo è definire il perimetro dell’alleanza e i punti programmatici per le prossime regionali. Secondo fonti interne, l’intesa includerebbe il via libera a una lista civica del governatore e la conferma di due assessori indicati da lui in caso di vittoria della coalizione progressista.
In Toscana, la ricandidatura di Eugenio Giani appare probabile, con un accordo che potrebbe includere Pd, M5S, Avs e Italia Viva. Tra le condizioni poste dalle forze progressiste, un rafforzamento del programma su temi sociali e ambientali.
Per le altre regioni, i giochi sembrano già chiusi: in Puglia il successore di Michele Emiliano sarà Antonio Decaro, mentre nel Veneto la sfida al centrodestra sarà guidata da Giovanni Manildo, ex sindaco di Treviso.