Le immagini diffuse in serata mostrano poliziotti in tenuta antisommossa e idranti in azione lungo il percorso del corteo. Gli agenti hanno formato cordoni mobili per contenere la folla e impedire l’accesso alle aree sensibili. Alcuni manifestanti, dopo essere stati respinti, hanno cercato un altro varco laterale, generando nuovi momenti di caos.
La presenza dei sindacati e la statua simbolo
Alla marcia hanno preso parte non solo attivisti ma anche rappresentanze politiche e sindacali, tra cui CGIL, USB, Avs, Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista e M5S. In piazza, tra bandiere e cartelli contro la guerra a Gaza, spiccava una statua in acciaio raffigurante una donna con un drappo bianco: in una mano un cartellino rosso, nell’altra una bilancia, a simboleggiare la giustizia e la richiesta di cessare le violenze in Medio Oriente.
La manifestazione si è mossa in un clima di tensione crescente, accompagnata dal sorvolo di elicotteri della polizia e da un imponente dispiegamento di forze. Alcuni testimoni parlano di momenti di panico tra le famiglie presenti e gli studenti, che si sono allontanati per evitare di restare coinvolti nei tafferugli.
Gli idranti e i lacrimogeni per disperdere la folla
Secondo le prime ricostruzioni, la polizia ha utilizzato idranti e lacrimogeni di avvertimento per disperdere i gruppi più violenti, che avevano divelto barriere e tentato di avvicinarsi agli ingressi dello stadio. L’intervento ha provocato scene di fuga e momenti di confusione. Al momento non risultano feriti gravi, ma diverse persone sono state identificate e portate in questura per accertamenti.
Un clima nazionale sempre più infuocato
Gli scontri di Udine si inseriscono in una serie di proteste in tutta Italia dopo l’abbordaggio israeliano alla flottiglia diretta a Gaza. Nelle ultime ore si sono registrate mobilitazioni a Roma, Torino e Napoli, dove si sono verificati altri momenti di tensione con le forze dell’ordine. Il clima resta incandescente, mentre cresce la pressione politica e diplomatica dopo la firma dell’accordo di pace annunciata da Donald Trump a Sharm el-Sheikh.
Udine sotto osservazione
Le autorità locali monitorano la situazione e temono nuovi disordini nelle prossime ore, anche a margine della partita. Il prefetto di Udine ha convocato un tavolo d’urgenza per analizzare le misure di sicurezza adottate, mentre il Viminale ha chiesto una relazione completa sull’ordine pubblico. Intanto, sui social, circolano video dei momenti più violenti con hashtag come #Udine e #FreePalestine, rapidamente diventati virali.