lunedì, Novembre 17

Crolla un ponte vicino a una miniera: almeno 32 morti nella piena

Una nuova tragedia colpisce il sud della Repubblica Democratica del Congo, dove il crollo improvviso di un ponte in una zona devastata dalle piogge torrenziali ha provocato una strage di proporzioni drammatiche. Il cedimento è avvenuto nei pressi di una miniera di cobalto situata nella provincia di Lualaba, una delle aree più importanti per l’estrazione dei minerali strategici usati nell’industria tecnologica mondiale.

Crollo improvviso e bilancio pesantissimo

Secondo le prime informazioni diffuse dalle autorità provinciali, il ponte è collassato mentre l’area era completamente infastidita da inondazioni causate dal maltempo degli ultimi giorni. Roy Kaumba Mayonde, responsabile degli Interni della provincia, ha confermato che finora sono stati recuperati 32 corpi.

 

«Le ricerche continuano senza sosta», ha dichiarato ai giornalisti. «Temiamo che il numero delle vittime possa aumentare».

Una zona fragile resa ancora più pericolosa dalle piogge

La regione del Lualaba è particolarmente esposta alle emergenze idrogeologiche, soprattutto nelle aree dove attività minerarie e condizioni climatiche estreme si sovrappongono. Le forti piogge hanno saturato il terreno e reso instabili le infrastrutture, aumentando il rischio di cedimenti improvvisi.

Molti dei lavoratori coinvolti potrebbero essere minatori artigianali che operano in condizioni precarie, una realtà diffusa nelle miniere africane di cobalto, spesso teatro di incidenti mortali.

Le squadre di salvataggio stanno cercando sopravvissuti tra fango, detriti e acqua, in uno scenario estremamente difficile. «Ogni minuto è prezioso», spiegano le autorità locali. La speranza di trovare superstiti si riduce con il passare delle ore, ma le operazioni proseguono senza interruzione.

Organizzazioni locali e ong internazionali denunciano da anni la mancanza di infrastrutture sicure e l’assenza di controlli rigorosi nelle zone minerarie. Il crollo del ponte riaccende il dibattito sulla sicurezza dei lavoratori e sul costo umano dell’estrazione di materiali indispensabili per batterie, smartphone e auto elettriche.

La tragedia potrebbe spingere il governo congolese a intervenire con misure urgenti, mentre le famiglie attendono ancora risposte e la conferma dei nominativi delle vittime.

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