mercoledì, Settembre 17

Delitto di Garlasco, nuova perizia sul sangue: “Un solo assassino”

La nuova perizia non rimette in discussione la sua condanna, ma conferma un elemento già stabilito dai giudici: Chiara fu aggredita da una sola persona. La possibilità che il delitto potesse essere stato compiuto da due mani era stata avanzata da alcuni consulenti nel corso degli anni, ma ora la relazione tecnica dei Ris sembra chiudere ogni dubbio.

Le nuove indagini e il ritorno nella villetta di via Pascoli

Il 9 giugno scorso i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano sono tornati nella villetta di via Pascoli su richiesta dei pubblici ministeri pavesi Giuliana Rizza, Valentina De Stefano e Stefano Civardi. L’obiettivo era quello di raccogliere ulteriori dati utili a integrare le analisi già effettuate.

Gli investigatori hanno lavorato per ore, utilizzando strumentazioni tecniche avanzate e realizzando nuovi rilievi fotografici. Per ottenere una visione più completa e precisa della scena del crimine, è stato impiegato anche un drone, capace di fornire immagini dall’alto e misurazioni dettagliate.

Queste operazioni si sono rese necessarie per ricostruire in maniera quanto più fedele possibile ciò che accadde in quella tragica mattina di agosto del 2007, quando Chiara fu trovata senza vita all’interno della sua abitazione.

L’indagine attuale e il ruolo di Andrea Sempio

Nonostante la condanna definitiva di Stasi, le indagini sul delitto di Garlasco non si sono mai del tutto chiuse. Negli ultimi anni, infatti, la procura ha concentrato l’attenzione su un nuovo indagato: Andrea Sempio, amico del fratello della vittima.

Il nome di Sempio era emerso già in passato, ma solo di recente la magistratura ha deciso di approfondire alcuni elementi che potrebbero collegarlo al caso. Sarà ora compito della Procura di Pavia valutare quale impatto avrà questa nuova perizia sulla prosecuzione dell’inchiesta a suo carico.

L’analisi del sangue che individua un solo assassino potrebbe ridimensionare il peso delle accuse, oppure fornire ulteriori dettagli utili a chiarire definitivamente il ruolo di Sempio nella vicenda.

Un caso che continua a dividere l’opinione pubblica

Il delitto di Garlasco resta uno dei casi di cronaca nera più discussi e seguiti in Italia. La giovane età della vittima, le dinamiche del delitto, i lunghi processi e i colpi di scena hanno contribuito a mantenere viva l’attenzione mediatica per quasi due decenni.

Molti si chiedono ancora se sia stata fatta piena giustizia o se ci siano aspetti rimasti in ombra. La condanna di Alberto Stasi non ha mai convinto del tutto l’opinione pubblica: c’è chi continua a ritenerlo innocente e chi, invece, considera la sentenza definitiva una verità ormai consolidata.

La nuova perizia sul sangue, che esclude la presenza di più aggressori, riapre inevitabilmente il dibattito e pone nuovamente la domanda centrale: chi ha davvero ucciso Chiara Poggi?

La scienza forense come chiave per la verità

L’evoluzione delle tecniche di criminologia e scienza forense sta avendo un ruolo determinante in questo caso. L’uso della Bloodstain Pattern Analysis, affiancata da strumenti di rilevazione tridimensionale e droni, dimostra come oggi sia possibile ottenere ricostruzioni molto più precise rispetto a quelle realizzate al momento del delitto.

Questi nuovi strumenti non solo offrono maggiori certezze agli inquirenti, ma contribuiscono anche a dare risposte all’opinione pubblica e ai familiari delle vittime, che da anni attendono una verità definitiva.

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