domenica, Luglio 20

Duro scontro sui social: Di Battista attacca Meloni su Gaza

L’attacco alla Chiesa della Sacra Famiglia è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi che mostrano la drammatica escalation in atto. Infrastrutture civili come ospedali, scuole e luoghi di culto – teoricamente protetti dal diritto internazionale – continuano a essere colpiti in maniera indiscriminata.

Le condanne formali, anche quando arrivano, sembrano ormai svuotate di significato. L’inerzia diplomatica dell’Occidente, troppo spesso schierato acriticamente al fianco di Israele, lascia la popolazione di Gaza sola a fronteggiare una catastrofe umanitaria che si aggrava ogni giorno di più.

In questo scenario, le recenti parole della Premier italiana risultano ancora più controverse: mentre Meloni condanna verbalmente gli attacchi, il suo governo ha sostenuto politicamente Israele in sede europea, votando contro misure che avrebbero potuto esercitare una reale pressione per fermare l’offensiva.

Il cortocircuito della politica: parole e fatti che non coincidono

Il caso italiano mette in luce un grave scollamento tra dichiarazioni ufficiali e azioni concrete. La condanna degli attacchi ai civili non può avere credibilità se, nel contempo, si supportano accordi politici e commerciali con chi li perpetra.

Di Battista, pur con toni aspri, ha sollevato una questione di sostanza: l’ipocrisia di chi si proclama difensore dei diritti umani solo quando è politicamente conveniente.

Intanto, la popolazione civile di Gaza continua a morire sotto le bombe. Bambini, donne, anziani: le vittime di questa guerra non hanno voce né protezione. E l’indifferenza globale rischia di rendere questa tragedia eterna.

La Striscia di Gaza rappresenta oggi il simbolo più crudo del fallimento morale e politico dell’Occidente. L’attacco alla chiesa cattolica non è solo un episodio isolato: è l’ennesimo segnale di una guerra che ha oltrepassato ogni limite etico e umano.

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