giovedì, Maggio 8

“È morto questa mattina”. Lutto in Rai, Federica Sciarelli e Chi l’ha Visto i primi a dare la triste notizia

L’impegno politico: coerenza tra parole e azioni

Accanto alla sua carriera nel giornalismo, Manisco ha portato avanti un forte impegno politico, sempre in coerenza con le sue idee e i suoi valori. Nel 1992 fu eletto alla Camera dei Deputati nelle liste di Rifondazione Comunista, come indipendente, e riconfermato nel 1996. Nel periodo 1995-1996 ha anche diretto il quotidiano Liberazione, organo ufficiale del partito, contribuendo a orientarne la linea editoriale con la sua esperienza e la sua visione politica.

Il suo interesse per le dinamiche internazionali e sociali lo portò a candidarsi anche al Parlamento Europeo, dove venne eletto per la prima volta nel 1994 e poi ancora nel 1999, questa volta con i Comunisti Italiani. La sua attività in Europa fu coerente con il suo pensiero politico: sempre dalla parte dei diritti, dei più deboli e di un’idea di Europa solidale e democratica. Tentò una nuova candidatura nel 2004, ma in quell’occasione non fu rieletto. Tuttavia, il suo impegno civile non venne mai meno, continuando a essere presente nel dibattito politico e culturale italiano.

Il ricordo commosso di colleghi e telespettatori

La scomparsa di Lucio Manisco ha lasciato un profondo vuoto, non solo tra i professionisti dell’informazione ma anche tra i telespettatori che per anni hanno seguito il suo lavoro con stima e affetto. Federica Sciarelli, volto noto della Rai e conduttrice del programma “Chi l’ha Visto?”, lo ha ricordato con parole sentite: “Il corrispondente Rai dagli Stati Uniti che tutti ricordano”. Un omaggio che sottolinea quanto Manisco fosse considerato una figura di riferimento per l’intera azienda pubblica e per il pubblico italiano.

Anche sui social media si sono moltiplicati i messaggi di cordoglio. Numerosi colleghi, giornalisti e politici di diverse generazioni hanno voluto esprimere il proprio dolore e ricordare con affetto il grande professionista e l’uomo appassionato di giustizia e verità.

Un’eredità di valori per il giornalismo italiano

Lucio Manisco lascia in eredità un modello di giornalismo etico, serio e indipendente, sempre al servizio del cittadino e della democrazia. In un momento storico in cui l’informazione è spesso soggetta a pressioni, superficialità e logiche di mercato, il suo esempio rappresenta un punto fermo per chi crede ancora nella funzione civile del giornalismo.

La sua figura si staglia come quella di un testimone attivo e coerente della storia italiana e internazionale. La sua voce, i suoi articoli, le sue analisi continueranno a essere fonte di ispirazione per chiunque voglia intraprendere la professione giornalistica con onestà e spirito critico.

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