Bruxelles, secondo fonti diplomatiche, starebbe organizzando un incontro informale con Trump senza attendere l’iniziativa italiana. La scelta nasce dalla volontà di riprendere i contatti diretti con Washington su temi cruciali, come i dazi commerciali sospesi fino all’8 luglio e la questione Ucraina, ancora irrisolta nei tavoli multilaterali.
Il ruolo (limitato) dell’Italia
Giorgia Meloni rimane una figura centrale nella diplomazia transatlantica, ma la sua esclusione da questa trattativa parallela segnala una volontà europea di affermare una maggiore autonomia strategica. Il recente viaggio della premier a Washington e i rapporti consolidati con Trump non sono bastati a garantirle un ruolo di sponsor dell’incontro.

Alcune cancellerie europee temono che un approccio troppo personalistico possa ostacolare la creazione di un canale istituzionale stabile tra UE e USA. In quest’ottica, l’incontro con Trump rappresenta anche una sfida interna alla leadership diplomatica italiana nel contesto europeo.
Un’opportunità unica per l’Europa
Secondo il Financial Times, i funerali del Pontefice offrono un’occasione irripetibile per riaprire un dialogo, soprattutto considerando il ritorno imminente di Trump sulla scena politica americana. Le istituzioni europee non vogliono perdere terreno e mirano a dimostrare che l’UE è capace di muoversi con decisione, anche in assenza del supporto di Roma.
Il colloquio potrebbe non essere ufficiale, ma il suo valore politico sarebbe enorme: riavvicinare due mondi distanti e rilanciare un’agenda comune in un contesto internazionale segnato da conflitti, instabilità economica e crisi ambientali.
I funerali di Papa Francesco rischiano di trasformarsi in un palcoscenico di diplomazia internazionale, dove l’Europa potrebbe rivendicare un ruolo da protagonista. Mentre Meloni spera ancora in un coinvolgimento diretto, Bruxelles sembra intenzionata a prendere la scena da sola, riscrivendo gli equilibri della politica estera europea senza attendere nessuno.
Una cerimonia di addio a un Papa rivoluzionario, ma anche un banco di prova per i futuri assetti globali. L’Europa riuscirà a imporsi come interlocutore credibile, o l’assenza italiana peserà più di quanto si immagini?
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