Nel pezzo, Holt accusa implicitamente la stampa sportiva internazionale di aver usato due pesi e due misure, sostenendo che Sinner sia stato trattato con eccessiva benevolenza rispetto ad altri atleti in casi simili. “Nessuno parlò di doping perché sarebbe stato scortese”, scrive il giornalista, aggiungendo ironicamente che la vittoria contro Shelton è sembrata “una passerella” e facendo allusioni sarcastiche a “goffe familiarità con gli steroidi”.
Accuse gravi e polemiche social
Le dichiarazioni hanno immediatamente generato una valanga di reazioni, sia in Italia che all’estero. Tra chi difende a spada tratta l’integrità di Sinner – mai coinvolto in nessun caso doping – e chi critica il Daily Mail per aver superato il limite della decenza giornalistica, la polemica ha preso rapidamente piede anche sui social.
L’attacco giunge in un momento estremamente delicato: la semifinale con Djokovic rappresenta uno dei banchi di prova più importanti della carriera di Sinner. E se da una parte c’è chi sospetta che l’articolo sia stato pensato per destabilizzarlo psicologicamente, dall’altra c’è chi invita a ignorare provocazioni che poco hanno a che vedere con il tennis giocato.
Sinner risponde con il silenzio
Nessun commento ufficiale da parte del tennista o del suo staff. Come già mostrato in altre occasioni, Sinner preferisce rispondere con la racchetta. E forse è proprio questo il suo punto di forza: restare centrato anche nei momenti più complessi, quando tutto sembra volerlo spingere fuori strada.
La semifinale contro Djokovic si preannuncia già esplosiva, dentro e fuori dal campo. Con in palio non solo un posto in finale, ma anche una risposta – silenziosa ma potente – a chi continua a dubitare della sua limpida ascesa nel tennis mondiale.