Lui ha risposto con un post questa notte, su Facebook:
«Aprirla coi tuoi soldi no?», incalza un altro. La polemica si concentra soprattutto sul presunto doppio standard: Tommasi, noto per le sue critiche al governo Meloni, sarebbe stato il primo – secondo i detrattori – a denunciare un’iniziativa simile se fosse arrivata da ambienti di destra.
Un contesto già complicato
Il caso Tommasi si innesta in una missione già segnata da difficoltà. Greta Thunberg, inizialmente volto simbolo dell’operazione, ha abbandonato il team. Una giornalista de La Stampa è stata cacciata per aver tentato di svolgere il proprio lavoro. E da più parti emergono sospetti legami tra alcuni membri del comitato organizzativo e ambienti vicini ad Hamas. Sullo sfondo, l’incognita più grande: la Flotilla dovrà fare i conti con il blocco navale israeliano, ritenuto impossibile da forzare.
Un’operazione tra solidarietà e polemiche
La Flotilla, pensata per portare aiuti umanitari a Gaza, rischia di passare alla storia più per le controversie che per i risultati. Se arriverà o meno a destinazione resta incerto. Intanto, la discussione politica e mediatica in Italia si concentra sulle scelte dei protagonisti e sulla linea di confine tra solidarietà concreta e iniziative personali. La vicenda di Tommasi alimenta dubbi e critiche, lasciando sospesa una domanda: quale sarà il vero impatto di questa missione?