Una giornata cruciale per la Flotilla
Le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla si trovano ancorate al largo di Koufonissi, a Creta, dopo i danni subiti negli scorsi giorni. Due barche hanno dovuto abbandonare la missione, tra cui la Family, simbolo dell’iniziativa. A bordo c’erano figure di spicco come l’ex sindaca di Barcellona Ada Colau, l’attivista brasiliano Thiago Avila e lo skipper barese Tony La Piccirella, ora trasferiti su altre imbarcazioni.
Attivisti divisi: c’è chi scende
Nelle ultime ore si sono svolte assemblee online tra i partecipanti. Alcuni hanno deciso di rinunciare, per motivi di sicurezza o di lavoro. Tra loro anche Maria Elena Delia, portavoce italiana della missione: “Sono fuori da un mese, tra cinque giorni scade la mia aspettativa, non faccio in tempo a rientrare”.
Il senatore M5S Marco Croatti e l’europarlamentare Avs Benedetta Scuderi avevano espresso dubbi, ma oggi confermano la volontà di proseguire. “Non siamo votati al martirio – ha detto Croatti – ma dobbiamo cercare una via diplomatica”.
L’appello del Presidente Mattarella
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha riconosciuto “il valore dell’iniziativa” ma ha rivolto un appello a non mettere a rischio la vita dei partecipanti, invitando ad accettare la mediazione del Patriarcato Latino di Gerusalemme.
Quattro giorni a Gaza (forse)
La rotta prevede ancora circa 450 miglia, ovvero quattro giorni di navigazione. Tuttavia, è probabile che la marina israeliana intercetti la flotta prima del suo arrivo. Atene ha garantito protezione finché resteranno in acque greche, ma da oggi la navigazione proseguirà in acque internazionali, con il rischio di nuovi attacchi.
Il rifiuto della mediazione
Il governo italiano aveva proposto di sbarcare gli aiuti a Cipro, da dove sarebbero stati consegnati al Patriarcato e poi inviati a Gaza. Israele aveva dato l’ok, ma la Flotilla ha respinto il piano. “Non stiamo solo portando aiuti – ha dichiarato Greta Thunberg – stiamo inviando un messaggio di solidarietà al popolo palestinese”.
Il monito della Farnesina
Il Ministero degli Esteri italiano ha inviato un avviso agli attivisti italiani a bordo, sconsigliando di proseguire e offrendo assistenza per il rimpatrio. “Chi resta lo fa a proprio rischio e sotto personale responsabilità”.
Un viaggio simbolico e rischioso
Israele ha già dichiarato che la flottiglia non passerà, considerandola un aiuto ad Hamas. Gli attivisti, però, ribadiscono che la missione è umanitaria, pacifica e simbolica, un modo per denunciare un assedio che dura da quasi due anni e che ha già provocato decine di migliaia di vittime civili.