sabato, Settembre 28

Funerale Franco Di Mare, c’erano anche i vertici Rai: il loro gesto non passa inosservato

Il funerale dell’ex inviato di guerra Franco Di Mare è iniziato alle ore 14. Giulia Berdini, sua moglie sposata appena due giorni prima della sua morte, ha partecipato alla cerimonia visibilmente commossa, indossando occhiali scuri nel tentativo di nascondere le lacrime. Accanto a lei, nella Basilica di Santa Maria in Montesanto, conosciuta anche come “chiesa degli Artisti”, c’erano Stella, la figlia di Di Mare, e suo fratello Gino.

Numerosi personaggi del mondo televisivo e dello spettacolo hanno partecipato al funerale, tra cui giornalisti, conduttori e amici che hanno condiviso con Di Mare momenti della sua carriera. Tra questi, Bruno Vespa, Serena Bortone, Francesco Giorgino e il fisico e divulgatore scientifico Valerio Rossi Albertini.

La presenza dei vertici Rai, rappresentati da Roberto Sergio e Giampaolo Rossi, è stata particolarmente significativa. Bruno Vespa, intervistato dai cronisti all’uscita dalla chiesa, ha espresso la speranza che la Rai possa risvegliarsi e tornare a essere un’azienda presente e attenta ai propri dipendenti: “Spero che la Rai, che con lui s’era addormentata, si sia risvegliata. La presenza dei dirigenti è un ottimo segnale”.

L’Annuncio della Malattia e le Denunce di Franco Di Mare

Il 28 aprile scorso, Franco Di Mare aveva partecipato alla trasmissione “Che tempo che fa”, dove aveva rivelato di essere affetto da un mesotelioma. “Ho un tumore molto cattivo, il mesotelioma: si prende respirando le particelle di amianto. Mi rimane poco da vivere ma non è ancora finita”, aveva dichiarato il giornalista. Durante l’intervista, Di Mare aveva ripercorso la sua carriera e denunciato l’indifferenza della Rai nei confronti delle sue richieste di ottenere lo stato di servizio, necessario per ricostruire i dettagli della sua carriera lavorativa e individuare dove e come potesse aver contratto la malattia.

Di Mare aveva lamentato l’atteggiamento dei dirigenti precedenti della Rai, accusandoli di non aver risposto alle sue richieste: “Si sono dileguati tutti i gruppi dirigenti, non quello attuale, ma quelli precedenti. Posso capire che esistano delle ragioni di ordine legale, sindacale, ma io chiedevo alla Rai lo stato di servizio che è un mio diritto, i posti in cui sono stato, così potevo provare a chiedere alle associazioni di categoria cosa fare… sono spariti tutti”. Nonostante l’abbandono subito durante la malattia, i rappresentanti della Rai erano presenti al suo funerale..

La Presenza dei Vertici Rai al Funerale

Durante la sua carriera, Franco Di Mare ha spesso parlato della Rai come un’azienda che gli aveva voltato le spalle negli ultimi anni. Tuttavia, l’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, il direttore generale Giampaolo Rossi e la presidente Marinella Soldi hanno deciso di partecipare ai funerali, giungendo insieme alla Basilica di Santa Maria in Montesanto. La loro presenza, pur senza dichiarazioni ufficiali, ha avuto un forte impatto simbolico, suggerendo un riconoscimento tardivo ma significativo del valore e del contributo di Di Mare alla Rai..

Le Parole di Ezio Bonanni e la Lotta contro l’Amianto.

Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e avvocato di Franco Di Mare, ha rilasciato una nota poche ore dopo la morte del giornalista, delineando le prossime azioni legali da intraprendere. “Proseguiremo la battaglia di giustizia e raccogliamo il testimone dell’impegno di Franco Di Mare contro l’amianto”, ha commentato Bonanni. Ha inoltre aggiunto: “Sono reati perseguibili d’ufficio e come associazione siamo pronti a costituirci come parti offese. Chiederemo che i responsabili della morte di Di Mare siano individuati e puniti”..

Durante l’intervista a “Che tempo che fa”, Franco Di Mare aveva attribuito il suo mesotelioma probabilmente all’esposizione all’amianto durante il suo periodo da inviato di guerra in Bosnia. “È la Rai che deve risarcire il danno. Spetta all’azienda verificare quali sono i rischi per un proprio dipendente che viene inviato in zone di guerra, in presenza di fibre di amianto in grande quantità e di materiali radioattivi, e mettere in atto tutte le misure di protezione necessarie”, aveva dichiarato il giornalista.

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