Secondo quanto emerso dai documenti visionati durante l’udienza, Stasi avrebbe dovuto limitarsi alle attività previste dal permesso, che non comprendevano la partecipazione a interviste mediatiche. Questo comportamento ha suscitato perplessità e irritazione all’interno del Tribunale di Sorveglianza e della Procura generale, tanto che la sostituta procuratrice generale Valeria Marino ha espresso riserve specifiche durante l’udienza.
Un comportamento carcerario ritenuto esemplare
Nonostante questo episodio, il fascicolo personale di Alberto Stasi, custodito negli archivi del carcere di Bollate, contiene solamente relazioni positive sul suo percorso detentivo. Il detenuto ha seguito un iter rieducativo lineare, partecipando attivamente alle attività proposte dall’istituto penitenziario, senza mai incorrere in provvedimenti disciplinari. Questo aspetto ha sicuramente giocato a favore dell’istanza presentata dai suoi legali.
Nel corso della detenzione, Stasi ha anche avviato un percorso lavorativo e formativo, elementi fondamentali per ottenere la semilibertà. Tuttavia, l’intervista televisiva potrebbe aver compromesso almeno in parte l’immagine positiva costruita negli anni trascorsi in carcere.
Un contesto giudiziario ancora in evoluzione
Parallelamente alla richiesta di semilibertà, si sta svolgendo un altro procedimento a Pavia, legato a una perizia genetica su una traccia trovata sotto le unghie di Chiara Poggi. In questo contesto, la Procura ha chiesto un nuovo accertamento scientifico per valutare se il DNA rinvenuto possa appartenere ad Andrea Sempio, amico di Chiara Poggi e per un periodo considerato un possibile sospettato.
L’avvocato Gasperini ha precisato che questa procedura è del tutto separata rispetto all’udienza di Milano, e per questo motivo ha preferito non commentare pubblicamente gli sviluppi legati alla perizia in corso. Tuttavia, è evidente che il caso di Garlasco continua a generare attenzione mediatica e giudiziaria, e qualsiasi novità potrebbe avere un impatto anche sulla posizione di Stasi.
Cosa succede ora: tempi e scenari possibili
La decisione definitiva sulla concessione della semilibertà dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, a conclusione della camera di consiglio. In caso di esito positivo, Alberto Stasi potrà iniziare un percorso di reinserimento sociale graduale, mantenendo comunque alcune limitazioni, come il rientro obbligatorio in carcere durante la notte e il controllo da parte delle autorità giudiziarie.
Al contrario, un eventuale parere negativo costringerebbe Stasi a proseguire la detenzione a tempo pieno, con la possibilità di ripresentare una nuova istanza in futuro, previa verifica delle condizioni. Resta da vedere se e quanto l’episodio dell’intervista influenzerà in modo determinante l’esito finale.