martedì, Ottobre 14

Garlasco, arriva la bomba su Sempio: “Ci sono le immagini di quella mattina”

Nuove Rivelazioni sull’Omicidio di Chiara Poggi a Garlasco

Un elemento inaspettato potrebbe riaccendere l’attenzione sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco. Secondo quanto riportato da mondonuovonews.com, esisterebbe un video registrato alle 8:55 del mattino del giorno del delitto, ripreso da una telecamera situata nelle vicinanze della villetta dei Poggi. Questo filmato mostrerebbe la silhouette di un uomo, che secondo alcune fonti, “sembrerebbe la sagoma di Andrea Sempio”, un amico di famiglia che è stato più volte al centro delle indagini. Tuttavia, il video non è mai stato inserito ufficialmente nel fascicolo processuale, rimanendo così escluso dagli atti giudiziari fino ad oggi.

Il Contesto dell’Omicidio

L’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007, ha scosso profondamente l’opinione pubblica italiana. La giovane, trovata senza vita nella sua abitazione, è diventata il simbolo di un caso che ha sollevato interrogativi e controversie per anni. La figura di Andrea Sempio, che ha sempre mantenuto la sua innocenza, è stata spesso associata a questo crimine, rendendolo un soggetto di grande interesse per gli inquirenti.

Il Video e il Pizzino Inquietante

Se il video esistesse davvero, potrebbe rappresentare un elemento cruciale per le indagini. La frase scritta nel “pizzino” del padre di Sempio, Giuseppe, ha suscitato particolare attenzione: «Una delle foto sembra proprio mio figlio Andrea». Questo appunto, rinvenuto nell’abitazione della famiglia Sempio, è diventato un punto di riferimento per la Procura di Pavia. Redatto nel 2017, il pizzino contiene frasi enigmatiche e riferimenti a situazioni che, alla luce delle nuove scoperte, assumono un significato completamente diverso.

  • Riferimenti a un possibile coinvolgimento di Sempio.
  • Frasi confuse che menzionano «il soggetto», «legge italiana» e «non è stato seguito dall’investigatore».
  • Il legame tra il pizzino e il video potrebbe riaprire il caso.

Giuseppe Sempio ha confermato di aver scritto quel foglietto, ma ha negato di ricordare il motivo delle cifre riportate e ha escluso qualsiasi intento illecito. D’altra parte, sua moglie ha smentito categoricamente ogni pagamento nei confronti dell’ex procuratore Mario Venditti, attualmente indagato per corruzione in atti giudiziari.

Possibili Nuovi Sviluppi Investigativi

La comparsa di questo video, che mostrerebbe la sagoma di Andrea Sempio, riporta l’attenzione su un possibile collegamento diretto tra il pizzino e le prove mai utilizzate, aprendo un nuovo fronte di indagine. Se il filmato esistesse e la figura identificata fosse realmente quella di Sempio, la frase «sembra proprio mio figlio Andrea» non sarebbe più una semplice coincidenza, ma potrebbe rappresentare un’ammissione indiretta di conoscenza dei fatti.

Tensioni nel Collegio Difensivo di Andrea Sempio

In questo contesto già complesso, Andrea Sempio deve affrontare anche le tensioni all’interno del suo collegio difensivo. L’avvocato Massimo Lovati, noto per le sue dichiarazioni controverse, ha suscitato malumori tra i membri del team legale. La collega Angela Taccia, intervenuta nella trasmissione “IgnotoX” su La7, ha dichiarato: «Sono in difficoltà e in una posizione delicata. Ho sempre detto quanto fosse bravo processual-penalisticamente Lovati, ma è genio e sregolatezza».

Taccia ha anche annunciato un incontro chiarificatore, affermando che Lovati tende a «sparigliare le carte» ma ha sempre un obiettivo chiaro. La situazione all’interno del collegio difensivo di Sempio è quindi tesa, e potrebbe influenzare l’andamento delle indagini.

Il Caso Poggi: Un Mistero che Ritorna

Il cosiddetto “caso Poggi” sembra destinato a riaprirsi. Le nuove rivelazioni riguardanti il presunto video e le parole enigmatiche contenute nel pizzino di Giuseppe Sempio gettano una nuova luce su una vicenda che, a distanza di quasi vent’anni, continua a dividere magistratura e opinione pubblica. Gli inquirenti valuteranno se questo collegamento possa aprire nuovi scenari investigativi in un caso che sembrava chiuso, ma che ora, tra documenti dimenticati e indizi mai chiariti, torna a far tremare le certezze costruite in anni di processi e archiviazioni.

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