Il GIP di Pavia ha disposto l’acquisizione del profilo genetico di Biasibetti, non perché indagato, ma per confrontarlo con le tracce rinvenute sulla scena del crimine. Una scelta che ha aperto interrogativi e sollevato polemiche: che ruolo potrebbe avere oggi un frate nella rilettura di un cold case italiano così mediatico?
Biasibetti, che oggi si fa chiamare fra Alessandro Matteo Maria, ha pronunciato la sua professione solenne nella Basilica di San Domenico a Bologna il 29 settembre 2023. Vive in silenzio e preghiera. Ma il passato lo rincorre.
Un intreccio sentimentale con Angela Taccia
A rendere la sua posizione ancora più complessa è un vecchio legame sentimentale con Angela Taccia, attuale avvocata difensore di Andrea Sempio. Una coincidenza che gli inquirenti non trascurano, in un’indagine che ora guarda ai rapporti, agli incastri, alle relazioni di un gruppo ristretto e coeso che gravitava attorno a via Pascoli nel 2007.
Sempio, l’unico indagato attuale, era suo amico. E quella cerchia – fatta di amicizie strette, frequentazioni scolastiche, vacanze condivise – è oggi sotto la lente della Procura.
Cosa sta succedendo?
Biasibetti oggi predica. Indossa la tonaca. Vive nel chiostro. È il volto della fede ritrovata? La domanda resta sospesa. Come sospesa resta la sua presenza in quelle giornate estive che hanno segnato la cronaca nera italiana.
Il suo nome torna nei fascicoli, nei tabulati, nei ricordi. Forse innocuo, forse marginale. Ma comunque presente. In un’indagine che sembra suggerire che, nel mistero di via Pascoli, nessun passato sia mai davvero chiuso. E ogni silenzio, oggi, meriti di essere ascoltato.