sabato, Aprile 19

Garlasco, svolta nel caso Poggi: Stasi verso la semilibertà, intanto l’incidente probatorio riapre tutto

Stasi è stato ammesso all’incidente probatorio “in qualità di persona interessata all’assunzione della prova”, una decisione definita “insolita” ma che – secondo fonti legali – rafforza la possibilità di elementi a discarico, essendo Stasi già condannato in via definitiva e quindi non processabile di nuovo per lo stesso reato.

Domani udienza tecnica: scontro sulla ripetibilità degli esami

Il procedimento si apre ufficialmente domani: verrà conferito l’incarico al professor Emiliano Giardina, genetista super partes, e saranno definiti i quesiti tecnici. Tuttavia, permane il nodo sulla ripetibilità dei test. La difesa di Sempio insiste per un esame replicabile, ma gli inquirenti ritengono l’ipotesi poco praticabile, considerata la fragilità dei reperti (risalenti a 18 anni fa).

Semilibertà per Stasi: i giudici pronti al sì?

In parallelo, il Tribunale di Sorveglianza di Milano potrebbe autorizzare la semilibertà di Alberto Stasi, attualmente detenuto. Nonostante le interviste rilasciate in cui Stasi continua a dichiararsi innocente, ciò non influirà sulla decisione: a differenza della libertà condizionale, la semilibertà non richiede un’ammissione di colpa. Il focus sarà sul comportamento carcerario e sulla valutazione della personalità del condannato.

La Procura Generale di Milano, guidata da Francesca Nanni – la stessa che ha sbloccato il caso Zuncheddu dopo 32 anni – esprimerà il suo parere. Un dettaglio che potrebbe pesare enormemente sull’esito.

Garlasco come Zuncheddu? Una revisione è possibile?

Il nuovo procedimento solleva interrogativi profondi: è possibile riscrivere la verità giudiziaria sul delitto di Chiara Poggi? Se i nuovi esami aprissero spiragli di dubbio, si aprirebbe la porta a una revisione? Per ora, i giudici non si sbilanciano. Ma il parallelo con il caso Zuncheddu – dove un innocente ha scontato 32 anni di carcere – è inevitabile. E i familiari di Chiara, insieme a un Paese intero, attendono risposte certe dopo quasi due decenni.

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