sabato, Maggio 3

Garlasco, spunta un nuovo nome: la madre di Andrea Sempio ha un malore durante l’interrogatorio

Secondo quanto trapelato da fonti vicine all’indagine, questa persona era già stata ascoltata nel 2007, ma il suo ruolo non era mai stato considerato centrale. Oggi, a distanza di quasi 18 anni, torna prepotentemente nella ricostruzione degli eventi.

Un’indagine allargata

Questa mossa conferma che la Procura ha deciso di estendere il raggio delle indagini non solo ad Andrea Sempio, indagato per omicidio in concorso, ma anche a diverse altre persone nel giro di amicizie di Marco Sempio e Alberto Stasi. L’obiettivo è comprendere se altri soggetti possano essere stati coinvolti o presenti nella villetta il giorno dell’omicidio.

In parallelo, gli inquirenti stanno procedendo con la comparazione delle impronte digitali e dei profili genetici raccolti all’epoca con quelli di persone già identificate nel 2007. Le nuove tecnologie potrebbero ora dare risposte che allora non erano disponibili.

Il ruolo ambiguo dell’avvocato Taccia

Un dettaglio curioso: tra i nomi presenti nei documenti delle prime indagini figura anche quello di Angela Taccia, oggi avvocato difensore di Sempio. All’epoca, Taccia faceva parte dello stesso gruppo di amici che si sarebbe dovuto recare a Punta Ala per una vacanza, insieme a Sempio e Marco Poggi. Un legame diretto e personale con il contesto del delitto, che contribuisce ad accendere ulteriormente i riflettori su questa intricata vicenda.

Il dubbio sull’alibi di Sempio

Andrea Sempio ha sempre dichiarato di essere innocente. Il suo alibi – già noto dal 2017 – è basato su uno scontrino del parcheggio a Vigevano. Secondo la sua versione, quel giorno si sarebbe trovato fuori città dalle 10 in poi. Ma il problema è che gli investigatori, basandosi sull’attività del computer di Stasi, hanno collocato l’orario del delitto tra le 9.12 e le 9.35.

In quel momento, secondo quanto riferito dai genitori, Sempio si sarebbe ancora trovato in casa. La ricostruzione dettagliata della madre sui movimenti di quella mattina – come la spesa al supermercato e la consegna delle chiavi – ha sollevato nuovi interrogativi, spingendo gli inquirenti a insospettirsi ulteriormente.

Il misterioso malore in caserma

La dinamica del malore rimane avvolta nel mistero. L’interrogatorio è stato interrotto dopo appena otto minuti, e Daniela Ferrari si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Ma il fatto che il suo crollo emotivo sia arrivato subito dopo l’evocazione di un nome sconosciuto suggerisce che qualcosa di rilevante sia stato toccato. La Procura sta probabilmente vagliando anche piste alternative o complicità finora sottovalutate.

Impronte digitali mai analizzate

Un altro fronte dell’inchiesta riguarda le oltre 60 impronte digitali rilevate nella villetta di via Pascoli. Si tratta di tracce che all’epoca non furono mai sottoposte ad analisi approfondite. Ora, grazie a nuove tecniche forensi, potrebbero finalmente rivelare identità fino a oggi rimaste nell’ombra.

Il ruolo di Stasi e l’ipotesi di una verità incompleta

Alberto Stasi ha ottenuto la semilibertà. La giustizia lo ha condannato, ma le indagini aperte indicano che qualcosa potrebbe non tornare. Se davvero emergessero nuovi responsabili o complici, l’Italia dovrebbe confrontarsi con la possibilità – estremamente rara – di una revisione del processo.

Il delitto di Garlasco, dopo 18 anni, continua a far discutere, a dividere e ad alimentare dubbi su una verità che sembra ancora lontana dall’essere definitiva.

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