domenica, Settembre 14

Cassazione, vittoria di Stefano Puzzer: annullato il licenziamento del portuale

A seguito di quei giorni, Puzzer aveva subito una contestazione disciplinare per essersi rifiutato di esibire il Green Pass, risultando assente ingiustificato. Il rifiuto era stato interpretato come motivo sufficiente per il licenziamento.

Il nodo giuridico

La Cassazione ha però ribaltato la decisione, sottolineando che la normativa vigente all’epoca prevedeva sì l’assenza ingiustificata per i lavoratori privi di certificazione, ma non autorizzava conseguenze disciplinari né il licenziamento. Anzi, la legge garantiva «il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro».

Le parole di Puzzer

«Quando ho letto la sentenza ho iniziato a gioire», ha commentato Puzzer all’Ansa. In un video diffuso sui social ha ringraziato famiglia e avvocati: «Solo grazie a loro siamo arrivati a questo risultato. La soddisfazione più grande è aver difeso i miei diritti fino in fondo. Spero che sia d’esempio per altri: non mollate mai».

I prossimi passi

La Corte d’appello di Venezia dovrà ora decidere sull’effettivo reintegro di Puzzer all’Agenzia lavoro portuale. La sentenza è attesa entro tre mesi. Nel frattempo, l’ex portuale lavora come aiuto cuoco e custode in un campeggio a Muggia. «Non so ancora se tornerò al porto – ha spiegato – ma per me resterà sempre una famiglia».

La decisione ha suscitato numerosi messaggi di solidarietà da tutta Italia, rilanciando la figura del portuale che, negli anni delle restrizioni pandemiche, era diventato uno dei volti più noti della protesta No Green Pass.

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