L’epicentro è stato localizzato a tre chilometri a nord di Ricigliano. La scossa ha risvegliato la paura tra gli abitanti della zona, riportando alla memoria altri eventi simili recenti e passati. Questo è il quarto terremoto significativo nella zona negli ultimi mesi.
Una Sequenza di Scosse Preoccupante
Negli ultimi tempi, l’area di Ricigliano ha registrato diverse scosse sismiche di rilievo. Il 28 gennaio si è verificato un terremoto di magnitudo 3.8, seguito da due scosse di magnitudo 3, rispettivamente il 9 aprile e il 27 maggio. Tutti questi eventi sismici sono stati avvertiti chiaramente dalla popolazione locale, suscitando grande preoccupazione per la propria sicurezza e quella delle infrastrutture.
Le Caratteristiche Sismiche di Ricigliano
La zona di Ricigliano è classificata dalla Protezione Civile come livello 1 per pericolosità sismica, il livello più alto. Questo indica una probabilità elevata di terremoti forti. In Campania, il 23% del territorio e dei comuni lungo la fascia appenninica è ad alta pericolosità sismica, mentre il 65% ha una pericolosità moderata e solo il 12% è a bassa pericolosità. La regione è anche esposta a elevati rischi vulcanici, in particolare nelle aree del Vesuvio e dei Campi Flegrei. Questo storico di eventi sismici e vulcanici ha profondamente segnato la regione e i suoi abitanti.
L’Impatto della Scossa di Oggi
Nonostante l’assenza di danni a cose o persone, la scossa di terremoto di oggi è stata percepita chiaramente da parte della popolazione locale, creando un certo allarme. L’area colpita dal terremoto odierno è vicina a quella devastata dal terribile sisma del 1980. Ricigliano si trova infatti a poca distanza da Laviano, Balvano e Muro Lucano, oltre che dalla zona montuosa della Basilicata.
Il Ricordo del Terremoto del 1980
Il terremoto del 23 novembre 1980 colpì con una scossa di circa 90 secondi e un ipocentro a 10 km di profondità. L’evento interessò un’area di 17.000 km², dall’Irpinia al Vulture, attraversando le province di Avellino, Salerno e Potenza. I comuni più colpiti furono Castelnuovo di Conza, Conza della Campania, Laviano, Lioni, Sant’Angelo dei Lombardi, Senerchia, Calabritto e Santomenna, raggiungendo il X grado della scala Mercalli. Gli effetti si estesero su gran parte dell’Italia centro-meridionale. La frattura creata dal terremoto raggiunse la superficie terrestre, generando una scarpata di faglia visibile per circa 35 km, una situazione che continua a essere monitorata con attenzione.
Monitoraggio e Sicurezza
Per quanto riguarda l’ultimo evento sismico, gli esperti dell’INGV stanno continuando a monitorare la situazione. Le autorità hanno attivato le procedure di emergenza per garantire la sicurezza della comunità e per effettuare eventuali verifiche strutturali. La risposta rapida e coordinata è cruciale per affrontare le emergenze sismiche, riducendo al minimo i rischi per la popolazione.
La Prevenzione Sismica in Campania
La prevenzione sismica è un tema di fondamentale importanza in regioni come la Campania, dove il rischio di terremoti è elevato. Le autorità locali e nazionali lavorano costantemente per migliorare le infrastrutture e per sensibilizzare la popolazione sulle misure di sicurezza da adottare in caso di terremoto. Questo include la promozione di costruzioni antisismiche e l’organizzazione di esercitazioni di emergenza per preparare i cittadini a reagire in modo appropriato durante un sisma.