Le associazioni dei consumatori hanno già elaborato alcune stime per calcolare gli effetti reali di queste variazioni. Secondo il Codacons, un incremento di 1 centesimo sulle accise del diesel si tradurrà in un costo aggiuntivo di circa 0,61 euro per un pieno di 50 litri, considerando anche l’IVA applicata sulle accise. Su base annua, ipotizzando due pieni al mese, ciò comporterà una spesa extra di 14,64 euro per automobilista. A livello nazionale, questo significa un aumento complessivo di circa 243 milioni di euro l’anno e, nell’arco del quinquennio, una maggiore spesa pari a circa 1,21 miliardi di euro per il gasolio.
Nel caso in cui l’aumento fosse di 1,5 centesimi per litro, il rincaro per ogni pieno salirebbe a 0,91 euro, con una spesa annua aggiuntiva di 21,95 euro per conducente. Complessivamente, il maggior costo nazionale sarebbe di 364,5 milioni di euro annui, pari a circa 1,82 miliardi in cinque anni.
D’altra parte, la riduzione delle accise sulla benzina porterà a un risparmio equivalente. Una diminuzione di 1 centesimo al litro comporterà un risparmio totale annuo di 249,7 milioni di euro per gli automobilisti italiani, per un totale di circa 1,25 miliardi in cinque anni. Se la riduzione fosse di 1,5 centesimi, il risparmio complessivo raggiungerebbe i 374,5 milioni di euro l’anno, ovvero 1,87 miliardi in un quinquennio.
Quali Saranno le Conseguenze per i Consumatori e per il Mercato
L’equiparazione delle accise tra diesel e benzina rappresenta un cambio di paradigma nel settore della mobilità e del trasporto su strada. L’obiettivo dichiarato è quello di disincentivare l’uso dei veicoli diesel, che storicamente hanno goduto di una tassazione più favorevole rispetto alle auto a benzina.
Tuttavia, questa misura potrebbe avere un impatto significativo sui settori che dipendono fortemente dal gasolio, come il trasporto merci su strada e i veicoli commerciali, che potrebbero subire un aumento dei costi operativi. Allo stesso tempo, i consumatori che hanno scelto vetture diesel per la loro maggiore efficienza nei consumi potrebbero trovarsi a pagare di più per i rifornimenti.
Un altro effetto da considerare è la possibile spinta verso l’adozione di veicoli a basso impatto ambientale, come le auto elettriche e ibride, incentivando così la transizione ecologica del parco veicoli italiano. Se da un lato questa riforma potrebbe rappresentare un passo avanti verso una maggiore sostenibilità ambientale, dall’altro potrebbe pesare sulle tasche di chi ancora non ha la possibilità di passare a mezzi di trasporto alternativi.