giovedì, Agosto 7

La tragedia di Simona Cinà: una festa finita in incubo, parla la sorella gemella

È la sorella gemella di Simona, Roberta Cinà, a gettare nuova luce su quanto accaduto. In un’intervista a Morning News, ha raccontato un dettaglio inquietante: tracce di sangue vicino alla piscina, trovate mentre cercava lo zaino della sorella. Accanto a quel sangue, un ragazzo, visibilmente agitato, seduto e in silenzio.

«Conosceva Simona. Non ha pianto, non ci ha parlato. Perché?», si chiede Roberta. Secondo gli inquirenti, quel sangue sarebbe del ragazzo stesso, feritosi dando un calcio per la rabbia. Ma per Roberta, il comportamento di quel giovane resta inspiegabile.

Le ipotesi e l’attesa per l’autopsia

L’inchiesta continua, e ora si attendono gli esiti dell’autopsia e degli esami tossicologici. Potrebbero confermare un malore, una caduta accidentale, o qualcosa di più oscuro: una sostanza assunta inconsapevolmente? Le piste restano aperte. La verità, però, tarda ad arrivare.

Intanto, resta il vuoto lasciato da una vita spezzata troppo presto. Simona Cinà aveva solo 21 anni. Una serata di festa si è trasformata in tragedia. Ora, la famiglia – e l’intera comunità – pretendono chiarezza. E giustizia.

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