A rendere lo scenario ancora più sospetto, secondo fonti Adnkronos, poche ore dopo l’esplosione dell’ordigno Tuccillo avrebbe ricevuto una PEC di revoca del suo incarico, come se qualcuno stesse prendendo rapidamente le distanze dalla vicenda.
La pista camorristica prende forza
L’inchiesta sul possibile attentato mafioso è ora nelle mani dei carabinieri dei nuclei investigativi di Roma e Frascati. Si procede per:
- danneggiamento,
- violazioni della legge sulle armi,
- aggravante del metodo mafioso.
Gli inquirenti ritengono plausibile che il gesto sia una risposta diretta alle indagini giornalistiche di Report, che avrebbero scoperchiato un sistema illegale legato alla criminalità organizzata.
L’esplosione davanti casa di un giornalista è un attacco frontale alla libertà di stampa e alla sicurezza degli operatori dell’informazione. Ranucci, già in passato al centro di pressioni e intimidazioni, ora si trova al centro di una vicenda che mescola mafia, traffici illeciti e tentativi di silenziare l’inchiesta giornalistica.
Le prossime ore saranno cruciali: l’analisi della lettera anonima e la ricostruzione dei fatti all’interno dei CNV potrebbero chiarire i mandanti e la natura della minaccia.














