venerdì, Luglio 4

Tanta tristezza per Michael Schumacher: morto Raffaele Dalla Vite, voce storica del giornalismo sportivo

Chi ha vissuto quei momenti da vicino ricorda le parole discrete ma sempre presenti di Dalla Vite, la sua attenzione al lato umano degli atleti, il suo desiderio costante di raccontare non solo la velocità ma anche l’anima di chi la viveva ogni giorno. Era un ponte tra il mondo delle corse e quello dei lettori, tra la pista e il cuore delle persone.

Una carriera costruita sull’eleganza e sulla competenza

Raffaele Dalla Vite non ha raccontato solo di motori. Per decenni ha scritto di calcio, cronaca sportiva e cultura, ma i paddock e le curve dei circuiti erano la sua vera casa. Ha lavorato con passione, correttezza e discrezione, guadagnandosi il rispetto di figure chiave della Ferrari e della F1, come Eddie Irvine, Rubens Barrichello, Felipe Massa e molti altri.

Il suo lavoro ha illuminato una delle epoche più amate della Formula Uno, quella che ha visto Michael Schumacher dominare il mondo con la Ferrari. E proprio per questo, la sua morte è stata accolta con particolare dolore da chi ha vissuto quegli anni. In molti hanno sottolineato come il suo racconto fosse sempre intelligente, mai invadente, profondamente empatico.

L’ultimo saluto del mondo dello sport

La scomparsa di Dalla Vite rappresenta una perdita enorme per il giornalismo sportivo italiano. Con lui se ne va una voce limpida, capace di emozionare con ogni riga. Ai suoi colleghi, lettori e amici resta l’eredità di uno stile inconfondibile e la memoria di un uomo che ha saputo raccontare lo sport non come spettacolo, ma come esperienza umana.

Il pensiero oggi va a Michael Schumacher, il cui nome è inevitabilmente legato a quello di Raffaele. Una vicinanza che continua anche nel silenzio, in un dolore che tocca profondamente chi ama questo sport.

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