venerdì, Ottobre 3

Flotilla, Mauro Corona-choc: “Israele li vede come un boccone prelibato, rischio sequestro”

Una prospettiva che, secondo l’alpinista, non può essere esclusa in un contesto di altissima tensione come quello attuale. «Io la vedo molto brutta, sono ancora in tempo a retrocedere. Se tornassero indietro non rischierebbero di invalidare il progetto originario, quello di portare aiuti umanitari a Gaza», ha aggiunto.

L’obiettivo politico e mediatico

La conduttrice Bianca Berlinguer ha ricordato che la scelta degli attivisti di non fermarsi risponde anche a una logica politica e simbolica: dimostrare come la comunità internazionale non sia intervenuta contro il blocco israeliano. «Il loro obiettivo è già stato in parte raggiunto», ha sottolineato, «perché oggi ne parla il mondo intero. Ma ora devono stare attenti».

Un allarme che divide

Le parole di Corona hanno scatenato reazioni contrastanti. C’è chi le legge come un appello al realismo, per evitare conseguenze drammatiche in mare aperto, e chi invece le considera un modo per minimizzare la portata della protesta, che ha riportato l’attenzione globale sul blocco navale di Israele e sulla crisi umanitaria a Gaza. In ogni caso, il dibattito si intreccia con le notizie dell’ultima ora: la Flotilla è ormai a meno di 120 miglia dalla Striscia, in quella zona dove in passato le missioni furono intercettate e fermate con la forza.

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