giovedì, Settembre 19

Mega tsunami e onde di 200 metri: il fenomeno che ha scosso i sismometri globali

Questo tipo di vibrazione ha catturato immediatamente l’attenzione dei ricercatori, portandoli a indagare ulteriormente.

Un team multidisciplinare per risolvere il mistero

La scoperta del segnale sismico ha spinto un gruppo di scienziati provenienti da diverse discipline a collaborare per capire cosa fosse accaduto. Il team ha utilizzato un’ampia gamma di strumenti e dati per ricostruire la sequenza degli eventi.

Hanno analizzato dati sismici e infrasonici, condotto misurazioni sul campo, utilizzato i sensori oceanografici locali e analizzato immagini satellitari per comprendere meglio la portata del disastro. Inoltre, sono state realizzate simulazioni numeriche delle onde di tsunami per riprodurre con esattezza ciò che era accaduto nel fiordo.

Il risultato di questa collaborazione è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “Science”, con uno studio intitolato “A rockslide-generated tsunami in a Greenland fjord rang the Earth for 9 days”. Lo studio ha coinvolto ben 68 scienziati provenienti da 40 istituzioni diverse, in 15 paesi.

La portata globale della ricerca

La collaborazione scientifica nata da questo evento è stata straordinaria, sia per la rapidità con cui si è sviluppata, sia per la sua portata globale. Thomas Lecocq, del Royal Observatory of Belgium (ROB) e co-autore dello studio, ha descritto come l’evento abbia catalizzato uno sforzo collaborativo senza precedenti. “Quello che inizialmente era un semplice controllo di routine di un sensore gravitazionale in Belgio, si è trasformato in una collaborazione globale. Abbiamo comunicato online 24 ore su 24, scambiandoci oltre 8.000 messaggi in totale”, racconta Lecocq. La mole di informazioni scambiate ha superato il milione di caratteri, paragonabile a un romanzo poliziesco di oltre 900 pagine.

Lecocq sottolinea quanto sia straordinario, nel mondo odierno, poter riunire rapidamente scienziati da tutto il mondo per affrontare problemi complessi e spiegare fenomeni mai documentati prima. La collaborazione tra esperti di diversi settori, come la geofisica, l’oceanografia e la sismologia, ha permesso di risolvere il mistero dietro questo mega tsunami e di documentare un evento che altrimenti sarebbe rimasto incomprensibile..

Onde alte fino a 200 metri: un record storico
Una delle scoperte più rilevanti dello studio riguarda l’altezza delle onde generate dal crollo della montagna. Secondo le simulazioni e le misurazioni sul campo, le onde all’interno del fiordo di Dickson hanno raggiunto un’altezza incredibile di 200 metri. Questo fa del mega tsunami uno dei più alti mai registrati nella storia recente..

Piero Poli, ricercatore dell’Università degli Studi di Padova e co-autore dello studio, ha confermato la gravità dell’evento. “Le analisi multidisciplinari hanno dimostrato che il mega tsunami generato dalla frana ha raggiunto altezze senza precedenti all’interno del fiordo”, afferma Poli. La potenza devastante di queste onde ha avuto un impatto non solo a livello locale, ma ha anche creato un segnale sismico che ha continuato a propagarsi per giorni, influenzando i sensori di tutto il mondo.

Un fenomeno raro ma non unico

Sebbene eventi di questa portata siano estremamente rari, non sono del tutto sconosciuti. I mega tsunami si verificano quando una grande quantità di materiale, come una frana o un’eruzione vulcanica, si sposta improvvisamente in un corpo d’acqua, generando onde enormi. Tuttavia, l’evento in Groenlandia si distingue per la sua magnitudo e per la durata del segnale sismico che ha generato.

Questo tipo di fenomeni solleva importanti questioni sulla sicurezza delle comunità costiere e sui rischi legati ai cambiamenti climatici. Il riscaldamento globale, ad esempio, sta accelerando lo scioglimento dei ghiacciai in molte regioni del mondo, aumentando il rischio di frane e, di conseguenza, di tsunami. Le lezioni apprese da questo evento in Groenlandia potrebbero quindi essere cruciali per prevedere e mitigare i rischi futuri.

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