Una risposta netta da parte dell’opinione pubblica, che sconfessa la narrazione del Partito Democratico e dei suoi alleati. Mentre da sinistra si puntava il dito contro l’esecutivo, accusandolo di connivenza con l’amministrazione Trump e di essere corresponsabile della crisi sui mercati, gli elettori sembrano aver percepito la realtà in modo diverso. In effetti, come sottolineano gli analisti, i dazi sono stati imposti all’Unione Europea e non al singolo governo italiano.
Meloni rassicura, la sinistra alimenta il panico
Nel pieno della tempesta mediatica, la presidente del Consiglio non ha esultato, né minimizzato la portata della crisi. Al contrario, ha subito convocato imprese e associazioni di categoria a Palazzo Chigi, annunciando un piano per il recupero di 25 miliardi di euro destinati a sostenere il tessuto economico. Un atteggiamento pragmatico e responsabile, che ha incontrato il favore di una parte ampia dell’elettorato. Meloni gode oggi del 39% di fiducia personale, praticamente in linea con il 40% ottenuto all’indomani della sua elezione nell’ottobre 2022.
Centrodestra solido, la Lega sale con Vannacci
All’interno della coalizione di centrodestra, Forza Italia perde lo 0,2% (8,9%), ma resta davanti alla Lega, che invece guadagna lo 0,3% (8,7%). La crescita del Carroccio coincide con il congresso di Firenze e con l’ingresso ufficiale del generale Roberto Vannacci, il cui tesseramento sembra aver galvanizzato la base del partito guidato da Matteo Salvini. Una dinamica interna che, lungi dall’indebolire la coalizione, la rafforza. Il totale delle forze di governo si attesta così al 47,8%.
Schlein in affanno, Conte prova il sorpasso
Nel campo progressista, invece, la situazione appare più complessa. Il Partito Democratico, guidato da Elly Schlein, perde lo 0,2% e scende al 22,3%. Al contrario, il Movimento 5 Stelle registra un balzo del +3%, raggiungendo il 12,2%. Un risultato che premia la linea pacifista di Giuseppe Conte, reduce da una partecipata manifestazione contro il riarmo europeo. Anche Alleanza Verdi Sinistra cresce lievemente al 6,2% (+0,2%).
Il centro del campo largo, però, appare spaccato. I centristi faticano a emergere: Azione si attesta al 3,8% (-0,1), Italia Viva al 2,5% (-0,1), +Europa all’1,8% (-0,2). Sud chiama Nord, il movimento di Cateno De Luca, rimane stabile all’1%. Il totale delle forze progressiste (PD, M5S, AVS) raggiunge il 40,7%, quasi sette punti percentuali in meno rispetto al centrodestra.
I social premiano Meloni: “La sinistra paga la sua politica contro l’Italia”
Sui social network, gli account vicini a Fratelli d’Italia hanno celebrato il risultato con un tono sarcastico: “La sinistra paga la sua politica contro l’Italia. Continuate così”. Un commento che riflette la soddisfazione per un risultato che sembra premiare la fermezza e la linea istituzionale della premier in un momento di alta tensione economica.