Roma
– Giornata intensa per la premier Giorgia Meloni, collegata per quasi quattro ore in tre diverse sessioni di videocall con i leader europei, la Nato, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente americano Donald Trump. Al centro, la ricerca di una posizione comune in vista del vertice tra Trump e Vladimir Putin, previsto domani nella base militare di Anchorage, in Alaska.
Tre sessioni, un’unica strategia
La prima riunione si è tenuta alle 14, in formato europeo con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, il segretario generale della Nato Mark Rutte e i leader di Francia, Germania, Regno Unito, Polonia e Finlandia. Alle 15, nella seconda sessione, si sono uniti Trump e il vicepresidente J.D. Vance. Alle 16, infine, un’ulteriore sessione europea per fare il punto.
Il ruolo di Trump e le aspettative europee
Durante la conferenza allargata, Trump ha espresso disponibilità e condivisione rispetto alle preoccupazioni di Kiev e dell’Ue, entrambe timorose di un accordo al ribasso con la Russia. Secondo le valutazioni di Palazzo Chigi, il presidente americano punta a forzare un confronto diretto tra Mosca e Kiev per giungere a un compromesso che preservi la sovranità ucraina, proiettandosi come mediatore internazionale.
Le condizioni poste dall’Ue
Trump ha riconosciuto due priorità europee: la creazione delle condizioni per un incontro diretto Putin-Zelensky e la necessità che qualsiasi negoziato parta da un cessate il fuoco. Meloni, intervenuta in tutte le sessioni, ha espresso “apprezzamento per gli sforzi profusi” dal presidente americano e ribadito l’importanza di “continuare a lavorare con gli Stati Uniti per fermare il conflitto e garantire una pace che assicuri la sovranità e la sicurezza dell’Ucraina”.
Unità d’intenti e sanzioni
La premier ha sottolineato che dalla giornata è emersa “una forte unità di vedute” su quattro punti: cessate il fuoco, sostegno continuo a Kiev, mantenimento della pressione sulla Russia tramite sanzioni e garanzie di sicurezza ancorate all’Alleanza Atlantica. Ha inoltre ringraziato Zelensky per “la serietà dimostrata” nel perseguire la via diplomatica.
Attesa per il vertice di Anchorage
“Ora – ha dichiarato Meloni – è il momento di vedere quale sarà in Alaska l’atteggiamento della Russia”, che finora non avrebbe compiuto passi significativi. Una nuova videocall con Trump e i leader europei potrebbe svolgersi già dopodomani per valutare l’esito dell’incontro con Putin.